Economia

Usa: il Carrie Bradshaw index rivela ai single dove si vive meglio

L’indice dell’Economist, che prende il nome dalla protagonista della serie Sex and the City, classifica le città statunitensi in base alla loro vivibilità in termini economici
Credit: Juan Ordonez/Unsplash
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18 agosto 2023 Aggiornato alle 12:00

Il sogno americano sembra diventare sempre più lontano, anche economicamente. Se comparata all’Italia (che quest’anno, con la vertiginosa crescita dell’inflazione, mette in allarme le famiglie e dove gli stipendi crescono, invece, molto lentamente) la spesa che uno statunitense medio single è portato ad affrontare mensilmente è molto più grande: ammonta a circa 2.000 dollari.

Cosa rimane del modello di indipendenza di Carrie Bradshaw, la protagonista della serie Tv Sex and the city che scriveva i suoi articoli da un micro appartamento di New York? Quantomeno, ha dato il nome al nuovo indice di misurazione per la sostenibilità economica della vita nelle metropoli americane. Infatti, finalmente, negli Usa anche i single hanno un loro ranking per capire dove sia meglio abitare in termini economici: il Carrie Bradshaw Index calcola se sia possibile con il salario medio di un lavoratore o di una lavoratrice essere autonomi e autonome.

In base alla tollerabilità economica delle varie città, l’indice può esprimersi come un numero maggiore di 1 se vivere da single è semplice e possibile o minore di 1 se non lo è. Seattle, a esempio, è una delle grandi città in cui è possibile poter vivere senza il bisogno di guadagnare sopra la media nazionale, come evidenziato dall’index (che si esprime identificando la città come un 1.1).

All’estremo opposto (come prevedibile) emerge come New York sia la città più cara in cui vivere e quella in cui gli affitti hanno un prezzo più alto: si è stimato che occorrono almeno 140.000 dollari annui per permettersi di vivere da soli e avere un proprio appartamento. Per questo è stata identificata dall’Economist come una città con un punteggio di 0.4.

Naturalmente, il carovita deve essere comparato con il bassissimo tasso di disoccupazione negli Usa (quest’anno del 3,4%, dato più basso mai registrato) lontano dal dato italiano (che è più del doppio, con il 7,4% nel mese di giugno), per cui potrebbe essere più semplice trovare un’occupazione che sostenga le spese necessarie a vivere la propria vita come Carrie Bradshaw.

Non solo New York. Nella top 10 della graduatoria stilata troviamo le grandi città della California, così come Boston, Miami, Jersey City. Anche in questo caso, è necessario ben più del salario medio nazionale di 46.000 dollari per vivere da single. In generale, ben 57 delle 100 città, tra cui Atlanta, Charleston e Orlando, richiedono stipendi lordi superiori alla media nazionale, e 62 delle 100 città prese in considerazione hanno un indice minore di 1, e dunque una bassa sostenibilità degli affitti e della vita.

Gli Stati Uniti non sono particolarmente abbordabili per vivere come single, ma questa non è una novità. Lo studio più recente riguardo l’argomento era stato pubblicato proprio dall’Economist nel 2022: il report Worldwide Cost of Living 2022, che aveva evidenziato come l’inflazione globale avesse colpito, tra le altre, anche New York e altre città americane.

L’indice aveva mostrato che tra le 10 metropoli che avevano un costo della vita più alto, 6 si trovavano proprio sul territorio statunitense (Atlanta, Charlotte, Indianapolis, San Diego, Portland e Boston) e 3 si attestavano come le più care al mondo, con Los Angeles in quarta posizione, San Francisco al sesto posto e, anche in quell’occasione, New York in prima posizione.

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