Ambiente

A cosa puoi rinunciare per l’ambiente?

Un italiano su tre è pronto a cambiare abitudini in nome della sostenibilità, riducendo il consumo di energia o scegliendo una dieta equilibrata. Lo attesta il nuovo sondaggio Ipsos
Credit: Gabriella Clare Marino
Tempo di lettura 4 min lettura
8 agosto 2023 Aggiornato alle 20:00

Il cambiamento climatico è uno dei temi più emergenti inerente l’ambiente e l’attuale vita del nostro Pianeta: ma quanto siamo disposti a metterci in gioco per ottenere uno stile di vita più sostenibile? Secondo un recente sondaggio condotto da Ipsos per l’edizione 2023 de Il Salone della CSR e dell’innovazione sociale, sarebbero molti gli italiani pronti a sacrificarsi per il bene dell’ambiente.

L’indagine ha coinvolto 1000 persone di età superiore ai 16 anni e verrà pubblicato in anteprima il 4 ottobre presso l’Università Bocconi di Milano nel corso dell’undicesima edizione del Salone della CSR. Ciò che è principalmente emerso dall’indagine è che, in ottica di una vita più green, il 46% degli italiani è disposto a modificare le proprie abitudini, a esempio riducendo il consumo di energia, oppure abbracciando una dieta alimentare con meno carne, ma anche garantendo il giusto processo di riciclo e limitando l’uso di plastica monouso.

Nonostante l’impatto finanziario che questa scelta comporta, inoltre, il 31% della popolazione italiana sarebbe intenzionata a fare acquisti sostenibili. Lo stesso scenario si ripete per i prodotti del commercio equo e solidale, scelti dal 56% degli italiani; di questi, il 17% rappresenta i clienti abituali, mentre il 39% identifica coloro che diversificano le tipologie di acquisto.

Tenendo di conto della redistribuzione delle risorse e dell’aumento delle tasse, i cittadini italiani non si fanno condizionare dal reale prezzo di transizione verso una vita sostenibile; ma bensì sono sempre più orientati verso un maggiore rispetto per l’ambiente.

Infatti, sono molti a essere già impegnati da tempo in attività quotidiane come la raccolta differenziata (89%), il risparmio energetico (88%) e la riduzione del consumo idrico (87%). Inoltre, il 60% degli italiani ha dichiarato di acquistare prodotti biologici; seppur con la differenza tra chi lo fa abitualmente (19%) e chi saltuariamente (41%).

Un patto di fedeltà

Ciò che possiamo evincere dal quadro generale è che negli ultimi anni è aumentata in maniera esponenziale la consapevolezza della transizione sostenibile, seppur con alcune discrepanze.

Come riportato da Human World Magazine, esiste una forbice tra chi adotta comportamenti sostenibili in maniera abituale e chi lo fa in misura più moderata.

La cerchia dei più distratti riguarda coloro che a volte chiudono un occhio e si lasciano trasportare dal vizio dello spreco, mentre dal lato opposto c’è chi non transige mai e ha intrapreso un rapporto di rispetto e fiducia con l’ambiente. Pertanto, auspicando a uno stile vita sostenibile ed ecologico, questa categoria di persone ha ribaltato completamente le proprie abitudini.

Il Principal di Ipsos Strategy Andrea Alamanno afferma: «Abitare il cambiamento richiede uscire dalle proprie abitudini. Nonostante molti pensino di essere pronti, sono in realtà frenati dalle conseguenze negative. Per esempio, il 58% degli italiani ritiene che le transizioni energetiche, ambientali, digitali e sociali avranno ripercussioni negative su alcuni membri o settori della società. Al contrario, solo il 18% è convinto che i benefici supereranno di gran lunga i disagi. Sarà di fondamentale importanza accelerare questa fase di trasformazione».

In questi 10 anni di attività, il Salone della CSR ha tentato di accelerare il processo di cambiamento, promuovendo incessantemente la sensibilizzazione collettiva sulle transizioni in atto. Tra queste si nota l’intervento nel Giro d’Italia 2023, dove la CSR ha portato il tema della sostenibilità al centro di 10 città italiane. Esso è avvenuto coinvolgendo 113 diverse organizzazioni, 133 relatori e oltre 2300 partecipanti.

In vista dell’undicesima edizione in programma il prossimo ottobre nel capoluogo lombardo, il numero di richieste di adesione ha superato i numeri di quelladecennale, raccogliendo l’adesione di 280 organizzazioni.

Rossella Sobrero del Gruppo Promotore del Salone della CSR ha spiegato che il programma sarà articolato in 12 aree tematiche che toccheranno diversi ambiti: dalla gestione sostenibile della casa all’innovazione nell’agrifood, dall’energia alla comunicazione, dalla finanza alla cultura.

«Un tema centrale sarà la valutazione degli impatti generati e, dopo il successo riscosso nel 2022, oltre a comunicare la promozione della seconda edizione del Premio Impatto, ci auguriamo di poter contare sulla partecipazione del massimo numero di imprese e associazioni no profit che decidano di raccontare come e perché è importante misurare il valore creato dalle proprie attività».

Leggi anche
best practice
di Redazione 3 min lettura
cibo
di Francesca Berretta e Massimo Marino 3 min lettura