Ambiente

Transizione energetica: servono oltre 700 miliardi di euro all’anno

Lo spiega il 2023 Strategic Foresight Report della Commissione Ue. Per il vicepresidente della Commissione, Maros Sefcovic, «la Banca europea per gli investimenti dovrebbe fornire un sostegno più forte»
Credit: Matt Artz
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10 luglio 2023 Aggiornato alle 15:00

La Commissione europea ha pubblicato il nuovo documento intitolato 2023 Strategic Foresight Report, che propone al Parlamento europeo e al Consiglio 10 tipi di strategie per garantire il benessere dei cittadini europei e la sostenibilità ambientale del continente nei prossimi anni: “L’Unione europea sta portando avanti un’azione senza precedenti per raggiungere la sostenibilità e la neutralità climatica. Un’efficace trasformazione limiterà i rischi esistenziali del cambiamento climatico e della crisi ambientale, rafforzando contemporaneamente l’autonomia strategica aperta e la sicurezza economica dell’Ue. Sarà fondamentale per rafforzare la competitività e il modello sociale a lungo termine dell’Europa, e quindi la sua leadership globale nella nuova economia net-zero, anche sostenendo altre regioni del mondo nella costruzione di un futuro sostenibile. In definitiva, questo aumenterà il benessere delle generazioni attuali e future”.

Per conseguire questo sforzo imponente gli attuali fondi destinati alla transizione verde sono per il momento insufficienti, anche se l’Unione europea è in procinto di spendere 578 miliardi di euro, pari a quasi il 30% del suo bilancio, per una serie di piani e azioni su larga scala per contrastare la crisi climatica nel periodo fra il 2021-2027.

Per accelerare in maniera significativa la trasformazione eco-sostenibile e i piani di mitigazione, la Commissione ha scritto nel report che “saranno necessari ulteriori investimenti per oltre 620 miliardi di euro all’anno per raggiungere gli obiettivi del Green Deal e di RepowerEu. La maggior parte di questi dovrà provenire di gran lunga dai finanziamenti privati”.

A questi fondi andranno a sommarsi i 92 miliardi di euro necessari per soddisfare gli obiettivi del Net-Zero Industry Act per il periodo compreso fra il 2023 e il 2030. I miliardi dovranno essere veicolati in maniera efficace tramite il ruolo della Banca europea per gli investimenti (Bei), che dovrà canalizzare i fondi verso i progetti più innovativi e tecnologicamente avanzati: «La Banca europea per gli investimenti dovrebbe fornire un sostegno più forte agli investimenti strategici in settori chiave come il green, le biotecnologie e quello delle materie prime, in particolare per i progetti all’avanguardia», ha dichiarato il vicepresidente della Commissione Europea Maros Sefcovic, che ha sottolineato anche il fatto che le economie europee dovranno rimanere al passo dell’evoluzione economica-tecnologica globale. Ulteriori fonti di finanziamento arriveranno dalla trasformazione economica in atto, dalla crescita dei nuovi settori green-tech e dalla possibile tassazione delle emissioni di CO2, dei rifiuti nocivi e altri prodotti dannosi.

La necessità di questa accelerazione è determinata dall’aggravarsi della crisi climatica e dal crescente impatto degli eventi estremi meteorologici, che hanno già generato numerose perdite economiche all’interno del territorio comunitario: «Ad esempio, per la siccità ammontano a circa 9 miliardi di euro all’anno e per le inondazioni fluviali a 7,6 miliardi di euro». Di fronte a questi impatti, andranno trovati altri fondi: «Anche il potenziamento della resilienza ai cambiamenti climatici in settori chiave, come le infrastrutture dei trasporti, il settore digitale, l’energia, lo stoccaggio delle risorse, la salute, l’alimentazione, gli edifici o gli impianti di produzione di energia, comporterà risorse significative. Inoltre, la crescente frequenza delle catastrofi climatiche potrebbe rendere le assicurazioni insostenibili per le famiglie e per molte imprese e aumentare ulteriormente la pressione sui bilanci pubblici».

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