Ambiente

Montana: 16 giovani ambientalisti citano in giudizio lo Stato

I ragazzi, tutti under 22, hanno fatto causa al Paese per violazione del diritto costituzionale a un ambiente sano. Il processo è il primo nel suo genere e si dovrebbe concludere la prossima settimana
Credit: Via facebook.com/@Our Children's Trust
Tempo di lettura 4 min lettura
15 giugno 2023 Aggiornato alle 11:00

Negli Stati Uniti, 16 giovani tra i 5 e i 22 anni hanno fatto causa allo Stato del Montana con l’accusa di aver violato il diritto costituzionale sulla tutela dell’ambiente attraverso l’attuazione di politiche a favore dei combustibili fossili.

Il processo, iniziato nella città di Helena, è il primo nel suo genere e si dovrebbe concludere la prossima settimana.

I querelanti sostengono che il sistema energetico del Montana basato sui combustibili fossili stia danneggiando ed esaurendo risorse statali protette dalla costituzione, tra cui l’aria, i fiumi, i laghi e la fauna selvatica.

La costituzione del Montana dal 1972 stabilisce che “lo Stato e ogni persona devono mantenere e migliorare un ambiente pulito e salubre nel Montana per le generazioni presenti e future”. Il caso Held vs Montana mette però in dubbio la costituzionalità di due politiche intraprese dal Governo: la politica energetica statale e una parte del Montana Environmental Policy Act, che secondo l’accusa impedirebbe allo stato di contribuire a contrastare il riscaldamento globale.

L’azione legale è iniziata nel marzo 2020, dopo l’ennesima estate di incendi e siccità. I 16 ragazzi e ragazze che hanno denunciato il Montana subivano quotidianamente gli effetti degli incendi indotti dal caldo estremo.

L’inondazione di fumo e il calore ha causato loro disturbi fisici come bruciore agli occhi, emorragie, mal di gola, mal di testa e dolore al petto. Alcuni giovani e le loro famiglie hanno perso i raccolti dei campi a causa della siccità.

“La paura e l’angoscia di perdere i propri cari, di veder bruciare le proprie case, di non potersi godere l’aria aperta e di essere intrappolati in condizioni non sicure e invivibili continuano a tormentare questi giovani”, racconta lo studio legale no profit Our Children’s Trust che li assiste da allora.

Quando ad agosto 2021 la giudice Kathy Seeley ha negato il tentativo del governo del Montana di impedire il processo, per Our Children’s Trust si è trattato di una sentenza storica, ribadita nel 2022 dalla Corte Suprema dello stato.

In quell’occasione, Grace, una delle querelanti che oggi ha 19 anni, ha detto di essere fiduciosa: “Se i tribunali esprimeranno una sentenza a sostegno dell’ambiente, lo Stato sfrutterà questa opportunità per invertire la sua legislazione basata sui combustibili fossili e prevenire ulteriori emissioni”.

Held vs Montana non è però l’unico caso giudiziario in cui un gruppo di giovani tenta di agire a difesa dell’ecosistema.

Nel 2015, 21 giovani attivisti hanno citato in giudizio il Governo degli Stati Uniti per aver violato i loro diritti costituzionali alla vita, alla libertà e alla proprietà tramite politiche a favore dei combustibili fossili, responsabili di aver influenzato negativamente il cambiamento climatico.

Dopo un lungo ping pong legale e il tentativo di archiviazione, il caso, conosciuto come Juliana vs United States, sta per giungere al processo. A supportare la denuncia sono di recente intervenuti anche i procuratori generali di 6 stati americani.

Altri 4 stati Usa sono attualmente accusati di violazione dei diritti costituzionali sulla tutela dell’ambiente e del clima da giovani attivisti. I contenziosi, portati avanti dallo stesso studio legale, Our Children’s Trust, riguardano Florida, Utah, Virginia e Hawaii, dove entro l’autunno di quest’anno dovrebbe tenersi il processo sul caso Navahine F. vs Hawai Department of Transportation.

La denuncia, in questo caso, è infatti anche rivolta al Dipartimento dei trasporti statali e del suo direttore. I giovani querelanti hanno un’età media di 14 anni e sostengono che il sistema di trasporto hawaiano sia responsabile di livelli di emissioni di gas serra che negano il diritto costituzionale a una vita sana, nonché l’obiettivo di decarbonizzare le Hawaii e raggiungere un’economia a emissioni zero entro il 2045.

Leggi anche
Alcune persone di Tuvalu durante una sessione di pesca tradizionale. Una delle prime vittime del cambiamento climatico e dell'aumento delle temperature oceaniche è la decimazione per gli stock ittici.
Clima
di Jacopo Gitti 3 min lettura
Attivismo
di Giacomo Talignani 3 min lettura