Economia

Occupazione: si riapre il divario tra Nord e Sud

Il sito Annuncilavoro360 ha pubblicato i dati sulle mansioni più richieste, sui contratti più utilizzati ma anche sui migliori e peggiori luoghi in cui trovare occupazione in Italia. Ti raccontiamo cosa è emerso
Credit: Via wework.com
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11 maggio 2023 Aggiornato alle 09:00

Dopo il barlume di speranza che il sito Annuncilavoro360 ci aveva regalato nel 2022 inserendo Napoli tra le 5 migliori province italiane dove trovare lavoro, il Paese sembra essere tornato al suo storico stato di disparità tra Nord e Sud.

Nessuna provincia meridionale è stata menzionata tra i migliori luoghi nella Penisola dove ottenere una occupazione.

Roma domina la classifica con 25.932 annunci, un numero pressoché invariato rispetto allo scorso anno. I dati delle altre 4 province (Torino, Verona, Treviso, Vicenza), seppur in una posizione più elevata rispetto al resto del Paese, hanno subìto un netto declino rispetto all’anno scorso: le città che hanno visto le proprie offerte di lavoro ridursi più del 50% sono Torino e Verona, mentre Treviso e Vicenza, in quarta e quinta posizione, hanno ridotto il numero di annunci rispettivamente del 25% e del 14%.

Se le stime sopraelencate danno un’idea di quanto la fiducia riposta nel mercato del lavoro italiano grazie alle statistiche del 2022 sia progressivamente diminuita nel corso del 2023, il computo delle peggiori province per cercare un impiego è scoraggiante. Non è forse una coincidenza che tutte al Sud, in particolare in Sicilia, Sardegna, Puglia. Tre delle cinque peggiori città in cui cercare lavoro sono Ventimiglia di Sicilia, Presicce, Roccabascerana, con numeri in calo del 50% circa.

Che le prime 3 migliori regioni siano la Lombardia, l’Emilia Romagna e il Veneto sorprende poco. E stupisce ancora di meno il fatto che nonostante la Basilicata e il Molise abbiano avuto un incremento ordinatamente del 19% e del 37%, continuino a essere tra le peggiori di tutta la Nazione.

Questi dati riassumono in definitiva una condizione strutturale del Paese. Basti pensare che il numero delle grandi città nel Nord è nettamente superiore rispetto a quello del Sud.

Nella classifica Istat pubblicata nel gennaio 2023, delle 10 città ordinate per popolazione residente, 6 su 10 si trovano nel Centro e nel Nord, per un totale di circa 6 milioni di abitanti, contro gli appena 2 milioni nel meridione, per cui attività come quelle dell’autista, dell’operaio e del promoter, elencati ordinatamente come le mansioni più richieste dell’anno secondo le statistiche di Annuncilavoro360, fioriscono molto più nelle zone in cui c’è un maggior bisogno di organizzazione e un maggior livello di produzione industriale.

Le posizioni in part time nel 2023 sono 150.670, il 26% in meno rispetto all’anno scorso, ma comunque più del doppio rispetto a quelli a tempo pieno: i privati preferiscono più dipendenti per meno ore di lavoro, e nella maggior parte dei casi (100.026 annunci, il 23% in meno rispetto al 2022) a tempo determinato.

Un altro dato molto interessante trattato da Annuncilavoro360 è il valore dell’istruzione. Già dalle statistiche del 2022 emergeva che il diploma di maturità fosse fondamentale per qualificarsi nel mondo del lavoro: ad agosto 2022 veniva richiesto in 108.939 annunci, il 20% in più rispetto agli 87.000 del 2023.

In linea generale, tuttavia, sembra che sempre meno richiedenti stiano cercando in un collaboratore un titolo di studio superiore; tutte le percentuali scendono in picchiata: la laurea è richiesta il 33% di volte in meno rispetto l’anno scorso, il dottorato il 40% in meno. Gli annunci di tirocinio in effetti si sono ridoti del 28% rispetto al 2022.

I datori infatti preferiscono sempre di più il learning by doing tramite corsi di formazione, in modo da fornire competenze specifiche per determinati incarichi. La sola scuola dell’obbligo invece risulta essere attualmente la meno utile per la maggior parte delle mansioni: ormai solo 199 annunci richiedono solo e unicamente un titolo base per una qualsiasi collaborazione.

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