Ambiente

L’Italia è prima in Europa per aziende attive nel bio. Che vale 7,5 miliardi di euro

L’emergenza Covid spinge la voglia di salute dei consumatori: +7% gli acquisiti di prodotti bio lo scorso anno e +122% negli ultimi 10
Credit: Annie Spratt
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24 gennaio 2022 Aggiornato alle 09:00

Dal 2020 al 2021 il bio è cresciuto, spiega un’analisi di Coldiretti in collaborazione con Biobank. Con un aumento su tutti i canali di spesa, dai supermercati (+4,3%) ai negozi (+7,8%) fino ai mercati degli agricoltori, che segnano un +4% sull’anno.

E con la crescita delle vendite, aumenta la produzione nazionale, dando una spinta al raggiungimento degli obiettivi della strategia Farm to Fork del New Green Deal dell’Unione Europea che punta ad avere - riferisce la Coldiretti - almeno 1 campo su 4 (25%) dedicato al bio in Italia.

L’Italia, infatti, è il primo Paese europeo per numero di aziende impegnate nel biologico con 70.000 produttori e 2 milioni di ettari di terreno coltivati. Per questo – sottolinea la Coldiretti – servirebbe approvare subito la legge nazionale sul biologico che prevede anche l’introduzione di un marchio per il bio italiano per contrassegnare come 100% Made in Italy solo i prodotti biologici ottenuti da materia prima nazionale.

Il provvedimento – spiega Coldiretti – sostiene anche l’impiego di piattaforme digitali per garantire una piena informazione circa la provenienza, la qualità e la tracciabilità dei prodotti con una delega al Governo per rivedere la normativa sui controlli e garantire l’autonomia degli enti di certificazione.

La svolta green degli italiani è testimoniata anche dal boom dei mercati contadini a chilometri zero indicati dal 73% degli italiani come il luogo dove tornare a fare acquisti, secondo Coldiretti/Censis, spinti anche dalla volontà di recuperare o mantenere il rapporto diretto, di fiducia tra consumatore e azienda agricola.

Un’opportunità resa possibile dal fatto che l’Italia – spiega Coldiretti – è il Paese della Ue con la più estesa rete organizzata di mercati contadini con 12.000 agricoltori coinvolti in circa 1.200 farmers market di Campagna Amica. Un sistema organizzato da nord a sud del Paese che – conclude Coldiretti – non ha solo un valore economico ma svolge anche un’importante funzione sociale durante l’emergenza sanitaria, spingendo la riscoperta della vita di comunità, sostenendo la libertà di scelta e la consapevolezza dei consumatori nella scelta dei prodotti, promuovendo l’educazione alimentare, diffondendo la conoscenza dei territori.