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Nell’Argentina della crisi, il 36,7% voterebbe Messi

Nel Paese che ha da poco festeggiato il terzo titolo mondiale, l’inflazione è vicina al 100%, oltre un terzo della popolazione vive in condizione di povertà e il debito ha superato i 274 miliardi di dollari
Credit: Mariana Nedelcu/SOPA Images via ZUMA Press Wire
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2 gennaio 2023 Aggiornato alle 18:00

In Qatar, l’Argentina vince i mondiali. La folla in festa scende per le strade e si riunisce abbracciando la bandiera bianco celeste. La vittoria riempie di orgoglio il popolo, un popolo che sta perdendo certezze e che, purtroppo, ha ben poco in cui sperare. Infatti, la crisi economica in Argentina è ancora una certezza da cui non si può distogliere lo sguardo.

L’Argentina come paese ha subito nove fallimenti nella sua storia. A oggi, l’inflazione è vicina al 100%, oltre un terzo della popolazione vive in condizione di povertà e il debito ha superato i 274 miliardi di dollari. Ad aggravare la situazione è stato il fallimento del 2001, che portò il paese al collasso. Ciò ha portato a una crescita del malcontento generale della popolazione.

Seguendo l’onda della vittoria ai mondiali di calcio, l’Istituto Demoscopico Giacobbe & Asociados il 19 e 20 dicembre ha eseguito un sondaggio. È stato chiesto a 2500 intervistati se voterebbero Lionel Messi se si candidasse alle elezioni del prossimo anno come presidente argentino.

Il risultato? Il 36,7% degli intervistati lo voterebbe.

Considerando che, secondo la legge elettorale Argentina, se c’è un vantaggio di almeno 10 punti sul secondo candidato si può vincere anche solo col 40%, Messi avrebbe elevate probabilità di vittoria.

Secondo il sondaggio, rispetto a un secondo possibile candidato, Javier Millei, politico tradizionale tra i più favoriti, il distacco con Lionel Messi sarebbe del 24,7%. Infatti, Javier Millei, economista e deputato della città di Buenos Aires otterrebbe il 12% dei voti.

Ma vi è un’altra domanda che ha suscitato stupore: chiedendo agli intervistati se volessero Messi come Presidente, il 43,7% del totale ha risposto affermativamente. Nella classifica ottenuta dal sondaggio, dopo il politico Millei si posizionerebbe l’attuale vice Presidente argentina Cristina Fernández de Kirchner, che otterrebbe l’11,4% dei voti.

La Presidente potrebbe correre un rischio reale, dal momento che numerosi sono i giocatori che hanno ricoperto cariche politiche.

Qualche esempio? Dal 2018, George Weah, ex giocatore del Milan, è presidente della Liberia. Anche Pelé nel 1995 è stato nominato in Brasile Ministro straordinario dello Sport, mentre Kakhaber Kaladze, difensore del Milan e del Genoa, è stato Ministro dell’Energia della Georgia dal 2012 al 2017 ed è attualmente sindaco della capitale Tbilisi.

Lionel Messi non ha mai dichiarato di volersi candidare come presidente del governo argentino. Ma a sostegno di quanto afferma The Economist: “i leader politici argentini parlano bene, ma non ottengono risultati. A differenza di mister Messi, che parla a bassa voce e segna gol senza pietà”, i politici argentini hanno ancora molto da imparare, e tanto da cambiare.