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Volto di punta della nuova generazione leghista: chi è Riccardo Molinari?

Dato tra i favoriti per la presidenza della Camera, affidata invece a Lorenzo Fontana, ecco una breve biografia del capogruppo della Lega Nord a Montecitorio
Credit: ANSA/ RICCARDO ANTIMIANI
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21 ottobre 2022 Aggiornato alle 11:00

Chi entra presidente esce capogruppo. O almeno così sembra funzionare in casa Lega.

Riccardo Molinari, dato a inizio ottobre come presidente della Camera, è stato rieletto capogruppo leghista alla Camera.

Una conferma agrodolce per il 39enne alessandrino che aveva accarezzato l’idea di sedersi sullo scranno più alto di Montecitorio.

Laureato in Giurisprudenza, Molinari si tessera venticinquenne alla Lega Nord nel 1999. Nel 2010 è eletto al consiglio regionale piemontese e, sotto la presidenza del leghista Roberto Cota, ne diventa vicepresidente. Il 17 gennaio 2012 decade dalla carica di vicepresidente, in seguito a una sentenza del Tar che ne sancisce l’ineleggibilità, in quanto al momento della candidatura era amministratore dell’Ente regionale per il diritto allo studio.

Nel 2013 è candidato alla Camera dei deputati, tra le liste della Lega Nord, ma non è eletto. Poco male perché il 20 marzo dello stesso anno è nominato assessore agli enti locali, sicurezza e polizia locale nella giunta del presidente della Regione Piemonte Roberto Cota.

Molinari è ormai uno dei volti di punta della nuova generazione leghista e nel 2016, sostenuto da Matteo Salvini, diventa segretario della Lega Nord Piemonte battendo Gianna Gancia, candidata sostenuta dal marito Roberto Calderoli e dall’europarlamentare Gianluca Buonanno.

Nel 2018 arriva anche l’elezione in Parlamento. Qui guida le truppe leghiste e si fa portavoce di alcune delle battaglie leghiste per eccellenza. Nel 2019 si scopre che l’ex Br Federica Saracena riceve il reddito di cittadinanza pur essendo ai domiciliari. Molinari e il suo collega Massimiliano Romeo tuonano: «Siamo di fronte a un insulto intollerabile per i parenti della vittima e per tutte le persone perbene. La Lega non parteciperà a nessun lavoro d’aula e di commissione finché il governo non spiegherà questo scandalo e quest’ingiustizia sarà sanata».

Un’altra polemica è quella sulla gestione dei rave da parte del ministro dell’Interno Luciana Lamorgese. Dopo la notizia del mancato intervento delle forze dell’ordine durante una serata abusiva a Torino, Molinari accusa: «È evidente che esiste un problema di gestione dell’ordine pubblico che a oggi Lamorgese non ha saputo garantire».

Alla fine il governo Draghi cade e alle elezioni del 25 settembre Molinari viene rieletto. Il suo nome inizia a circolare per la presidenza della Camera. Da Forza Italia dicono: «Al 99,99% sarà lui il nostro candidato». Ma alla fine la Lega gli preferisce Lorenzo Fontana. Il motivo sembra essere un procedimento penale che pende sul capo di Molinari a Torino per “falsificazione di atti elettorali”.

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