Culture

Tutti gli insegnamenti di Piero Angela

Scomparso oggi, all’età di 93 anni, il giornalista e divulgatore scientifico ha reso le nozioni complesse alla portata di tutti, aiutando un intero Paese a “capire”
Piero Angela, posa al termine della presentazione della nuova edizione di Speciale SuperQuark
Piero Angela, posa al termine della presentazione della nuova edizione di Speciale SuperQuark Credit: Credit: GIUSEPPE GIGLIA/ ANSA/ KLD

Quando se ne va una persona nota i commenti positivi si sprecano. Tutti salgono sul carro che porta il nome del momento dicendo quanto si sentano addolorati e cercando un aneddoto personale che li leghi al soggetto o, ancor meglio, una foto in sua compagnia. Solo elogi, nessuna voce fuori dal coro, in un’atmosfera quasi sempre troppo retorica per essere reale.

Tutto ciò però non vale per Piero Angela perché sì, gli avvoltoi che si approfittano della sua morte per attirare attenzioni non mancano, ma tutto il bello che si sta leggendo e sentendo oggi, tra social, giornali e tv, corrisponde a verità.

Piero Angela, scomparso oggi 13 agosto 2022 all’età di 93 anni, era infatti una persona a cui diverse generazioni devono dire grazie. Un italiano di cui andare fieri, come forse ce ne sono rimasti troppo pochi.

Torinese doc e giornalista Rai da 70 anni

Nato a Torino il 22 dicembre 1928, era figlio di Carlo, medico antifascista direttore di una clinica in cui protesse ebrei e oppositori al regime falsificandone le cartelle cliniche per giustificare finti ricoveri; e padre di Alberto, divenuto divulgatore e volto tv noto a sua volta. È stato proprio il figlio a diffondere tramite social la notizia della sua morte, dando il via ai ricordi di un’intera nazione.

Entrato in Rai oltre 70 anni fa, è stato uno dei primi giornalisti della tv pubblica, dove ha iniziato come collaboratore del Giornale Radio, per poi passare nel 1954, con l’avvento della televisione, al tg in veste di corrispondente da Parigi e Bruxelles e conduttore della prima edizione del Telegiornale Nazionale delle 13.30. Il suo amore per il mondo e la conoscenza lo ha anche portato in Iraq nel 1967 come inviato di guerra, dove venne arrestato insieme ad altri giornalisti, e in Vietnam nel 1968.

Divulgazione scientifica alla portata di tutti

Ma è stata la scienza, da sempre sua più grande passione, a consacrarlo al grande pubblico, a cui parla da decenni tramite documentari, libri e trasmissioni tv come Quark, in onda dal 1981.

Le puntate dell’ultima stagione di quello che negli anni è stato ribattezzato Super Quark sono infatti visibili ogni settimana su Rai Uno, e tengono incollate allo schermo oggi come allora migliaia di persone.

Il segreto di un successo che non è stato scalfito nemmeno dall’avvento dell’informazione per smartphone e da TikTok è proprio lo stile di Angela, impossibile da ritrovare in altri.

I suoi modi gentili e le parole chiare con cui spiega come si muove la Terra e chi la abita, ha infatti reso la scienza accessibile anche a persone prive degli strumenti per comprendere a fondo approfondimenti tecnici.

Oggi probabilmente verrebbe definito un divulgatore pop, nonostante si tratti di una semplificazione fin troppo radicale per una persona che ha scritto 38 libri e collezionato 11 lauree honoris causa.

L’impegno per il cambiamento climatico iniziato mezzo secolo fa

Sempre attento all’ambiente, Piero Angela ha iniziato a occuparsi di climate change quando nessuno o quasi lo faceva, in Italia come nel resto del mondo.

Nel 1972 uscì il rapporto The Limits to Growth (I limiti della crescita), redatto dal Massachusetts Institute of Technology di Boston su commissione del Club di Roma, nel quale si evidenziavano le conseguenze, tutt’altro che positive, alle quali l’umanità sarebbe andata incontro se non avesse cambiato in fretta il proprio modo di agire.

Piero Angela, capendone l’importanza, ne trasse tre serie di documentari e due libri.

Purtroppo ci sono voluti circa 50 anni e un’infinità di approfondimenti perché questo argomento facesse finalmente breccia nelle coscienze collettive ma se oggi la generazione di Greta Thunberg è così informata e consapevole lo si deve anche a pionieri come lui.

La vicinanza alla causa Lgbtq+

Spesso si sostiene che sia quasi impossibile pretendere visioni progressiste da persone di una certa età ma anche in questo caso Piero Angela ha dimostrato come la data di nascita sia solo un numero e l’apertura mentale una scelta.

Nel corso delle numerose edizioni di Quark e Super Quark, infatti, non sono mancati approfondimenti sull’amore non etero e sono diverse le interviste nelle quali spiega, a chi ancora ne avesse bisogno, che non esiste alcuna differenza tra coppie etero e omosessuali.

Celebre quella rilasciata a Fabio Fazio solo lo scorso anno, in cui disse «è una cosa importante da capire perché spesso viene vista l’omosessualità come un rapporto fisico contro natura, in realtà le coppie omosessuali fanno esattamente lo stesso percorso: attrazione, innamoramento, gelosia, vita di coppia, figli. Hanno sentimenti, amori, passioni esattamente come le coppie eterosessuali. Bisogna capirlo bene».

Parole semplici che arrivano dritte al punto, senza fronzoli, come nel suo stile.

Studiare per rimanere giovani

Guardandolo in video nelle ultime settimane è impossibile non notarne il fisico e la voce indebolite dall’età e dalla malattia, ma allo stesso tempo ci si rende conto di essere di fronte semplicemente a un corpo che invecchia, involucro di una mente giovanissima tenuta in forma dal continuo studio e della fame di conoscenza.

«Il mio corpo è come una macchina: il motore avrà anche 80.000 chilometri, ma il guidatore ha solo 45 anni», amava ripetere spesso, esortando i giovani a rimanere sempre informati e a non cedere alla pigrizia. Giovani con cui aveva recentemente collaborato in diversi progetti scolastici e ai quali si è rivolto nel suo ultimo saluto affidato ai social network, con un monito ben preciso: «penso di aver fatto la mia parte. Cercate anche voi di fare la vostra per questo nostro difficile Paese».