I missili ipersonici evadono i sistemi di sicurezza tradizionali
I missili ipersonici evadono i sistemi di sicurezza tradizionali
Futuro

La Cina è in testa alla corsa ai missili ipersonici

A luglio ha lanciato un’arma che evade i sistemi di difesa tradizionali: questo potrebbe cambiare gli equilibri di potere
di Chiara Manetti
Chiara Manetti
Chiara Manetti giornalista
Tempo di lettura 4 min lettura
22 ottobre 2021 Aggiornato alle 13:55

I progressi di Pechino nella corsa alle armi ipersoniche rischiano di cambiare gli equilibri di potere mondiali. Le rivelazioni del Financial Times sui due test che la Cina ha condotto negli ultimi mesi hanno scatenato l’allarme tra i funzionari della difesa degli Stati Uniti.

Il missile ipersonico testato il 27 luglio è stato in grado di girare attorno alla Terra a 6200 chilometri orari, circa cinque volte la velocità del suono: un potenziale sistema di bombardamento orbitale frazionario, che viene lanciato come un tradizionale missile balistico intercontinentale, che entra in un’orbita breve ma stabile. Il missile, chiamato FOBS, può modificare la propria traiettoria, effettuando manovre in volo, ma in particolare può trasportare una testata nucleare. L’arma cinese, atterrata a 30km dall’obiettivo prescelto, è in grado di andare molto più lontano di un missile balistico, una volta staccatasi dal razzo.

Il 18 ottobre le autorità cinesi hanno dichiarato che non si trattava di un test per l’arma ipersonica, bensì di un volo di routine del razzo spaziale Long March, negando quanto rivelato dal Financial Times.

Il quotidiano britannico ha diffuso la notizia interpellando cinque fonti anonime tra le autorità statunitensi, dimostrando la forte accelerazione cinese nello sviluppo di questa tecnologia. Solo due anni fa il primo test lanciato da Pechino si era risolto in un missile rimasto in volo per pochi minuti prima di precipitare. Stavolta il missile ha completato il suo percorso. Il test è avvenuto in segreto, nonostante l’uso del citato razzo Long March - i cui lanci vengono solitamente annunciati dalle autorità - per portarlo a bassa orbita.

I missili ipersonici, infatti, volano a una quota più bassa di quelli balistici tradizionali e non sono facili da intercettare: i sistemi antimissilistici sono tarati sulle traiettorie delle armi tradizionali.

Secondo il Financial Times anche gli Stati Uniti e la Federazione Russa stanno sviluppando armi ipersoniche, ma solo Cina e Russia stanno sviluppando missili con capacità nucleari. Secondo un recente rapporto del Congressional Research Service degli Stati Uniti, altre nazioni, tra cui Regno Unito, Francia, Australia, India, Giappone e Corea del Nord, stanno lavorando su questa tecnologia. Nel frattempo, Iran, Israele e Corea del Sud hanno condotto ricerche di base.

Già durante la Guerra Fredda l’Unione Sovietica aveva sviluppato un sistema di bombardamento orbitale in grado di portare un’arma nucleare in orbita con una traiettoria più bassa di un missile balistico tradizionale. Mosca l’ha chiamato “sistema di bombardamento orbitale frazionale” e l’ha progettato per eludere i sistemi di difesa missilistica. Il termine “frazionale” lo rende innocuo per il trattato del 1967 che vieta il dispiegamento di armi nucleari nello Spazio. L’8K713 è stato il primo prototipo sovietico di un sistema di bombardamento orbitale frazionario.

Il Pentagono, per i fondi destinati alla ricerca ipersonica del 2022, ha chiesto la cifra di 3,8 miliardi di dollari, più dei 3,2 miliardi di dollari del 2021. L’Agenzia per la difesa missilistica ha inoltre richiesto 247,9 milioni di dollari per la difesa ipersonica. Il Financial Times riporta che molte delle più grandi aziende di difesa del mondo, tra cui l’americana Lockheed Martin, Northrop Grumman e Raytheon, così come la britannica BAE Systems, hanno investito nell’ipersonico e stanno lavorando con i governi per testare e sviluppare diverse capacità.

Il motivo per cui la Cina vuole utilizzare i missili FOBS è il suo grande potenziale per un attacco atomico segreto: questo tipo di missili sono un rimedio strategico ai sistemi ABM americani, che intercettano i missili anti-balistici. I sistemi orbitali frazionati, inoltre, possono volare sopra il Polo Sud, mettendoli fuori dalla portata della sede del Pentagono in Alaska da cui si intercettano missili. David Wright, un esperto di armi nucleari al Massachusetts Institute of Technology, ha detto al Financial Times che la Cina sa di poter superare le difese missilistiche statunitensi, ma potrebbe voler convincere i funzionari americani che la Cina ha anche altri modi per attaccare.

L’ammiraglio Charles Richard, il capo del Comando Strategico che supervisiona le forze nucleari statunitensi, ha dichiarato al giornale militare Stars and Stripes che “la Cina potrebbe eseguire qualsiasi possibile strategia di impiego nucleare”. E il ruolo degli Stati Uniti in questa nuova corsa agli armamenti ipersonici non è chiaro. Secondo Cameron Tracy, uno studioso di ricerca presso il Centro per la sicurezza e la cooperazione internazionale di Stanford, “Gli Usa stanno spendendo una grande quantità di denaro su queste armi”, senza però avere un vero obiettivo chiaro: li stanno costruendo solo per adeguarsi a Russia e Cina?