Futuro

Expo Dubai 2020, l’isola felice del Medio Oriente

192 Paesi del mondo insieme per il primo grande evento internazionale dopo un anno e mezzo di pandemia. Tanto futuro, poco presente
Uno dei padiglioni dell'Expo Dubai 2020 che punta a mostrare lo sfarzo degli Emirati Arabi Uniti
Uno dei padiglioni dell'Expo Dubai 2020 che punta a mostrare lo sfarzo degli Emirati Arabi Uniti Credit: Expo Dubai 2020
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21 ottobre 2021 Aggiornato alle 15:52

“Connecting Minds, Creating the Future” (“Connettere le menti, Creare il Futuro”), recita lo slogan principale dell’Expo Dubai 2020, il primo in Medio Oriente, iniziato il 1 ottobre 2021 e slittato di un anno a causa della pandemia. Per sei mesi si susseguiranno eventi e iniziative di 192 Paesi presenti all’Esposizione internazionale su temi e alcuni degli obiettivi dell’Agenza 2030 dell’Onu. Dal clima allo spazio, passando per lo sviluppo urbano, la promozione del dialogo interculturale, l’innovazione e la digitalizzazione nella salute, nell’agricoltura e nella blue economy.

Come prevedibile dalle tematiche in agenda sono escluse le crisi geopolitiche dei territori confinanti in un Medio Oriente sempre più caldo e instabile.

A partire dall’Afghanistan dopo che il nuovo governo dei Talebani non ha accettato che il Paese partecipasse. Passando all’Iran che preferisce che venga messa da parte la politica per focalizzarsi sui suoi tappeti decorati. La Siria, messa in ginocchio ogni giorno da attentati e bombardamenti, che vuole far scoprire e conoscere ai visitatori del padiglione il primo alfabeto del mondo. Lo Yemen, sull’orlo di una carestia, entusiasta del suo miele e del suo caffè. Il padiglione del Myanmar, dove la presa del potere da parte dell’esercito è sfociata in un sanguinoso conflitto, mette in mostra un carro d’oro e invita i turisti a visitare le sue pianure costellate di pagoda.

Dubai ha scommesso miliardi di dollari per rendere il villaggio Expo, costruito da zero, un’attrazione trionfante e simbolo del fasto degli Emirati Arabi Uniti. Un’isola felice del Medio Oriente progettata per essere priva di politica e costruita su una promessa della globalizzazione che si scontra con un’attualità sempre più preoccupante.

Dopo che gli Emirati Arabi Uniti avevano annunciato che avrebbero normalizzato le relazioni con Israele, l’Autorità Palestinese aveva dichiarato che avrebbe boicottato l’Expo di Dubai.

Con una pandemia di mezzo e il Medio Oriente in balia di conflitti, guerre e repressione, l’Expo dedicato al futuro ha preso il via, dimenticandosi del presente.