Ambiente

Frigoriferi dalla plastica riciclata e… piccole grandi idee per il Pianeta

Non solo raccolta differenziata e prodotti biodegradabili. Se vuoi prenderti cura della Terra in modo geniale e green, ecco la rubrica che fa per te
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29 aprile 2024 Aggiornato alle 19:00

Tra gli slogan più ricorrenti delle manifestazioni per il cambiamento climatico e contro l’inquinamento ambientale, ricordiamo tuttə il famoso “There is no planet B”. Già, non esiste un Pianeta B, ma un piano B c’è. Anzi, più di uno.

Ogni giorno c’è qualcunə che ne sa una più del diavolo e lancia idee geniali e invenzioni eccezionali ed ecosostenibili.

Come? Dando una nuova vita a oggetti quotidiani che regolarmente gettiamo senza riflettere sulle possibilità di riutilizzo, o ingegnandosi per trasformare il banale in straordinario.

Se ti sei chiestə almeno una volta cosa puoi fare per salvare il Pianeta, ma le risposte che hai trovato erano sempre le solite e banali raccomandazioni che segui già da una vita, allora questa è la rubrica che fa per te. Abbiamo raccolto le migliori invenzioni che possono aiutare la Terra che abitiamo. Tu sei dei nostri?

Kuza freezer

Kuza Freezer è una startup con sede a Mombasa, in Kenya, che trasforma i rifiuti di plastica in piccoli congelatori alimentati con pannelli solari.

Nata da un’idea dell’imprenditrice Purity Gakuo, l’azienda è composta da giovani donne che ogni mattina si recano in spiaggia per raccogliere i rifiuti di plastica e riutilizzarli per costruire i congelatori ecosostenibili, dotati di una batteria ricaricabile tramite pannello solare che fornisce fino a 7 ore di funzionamento con una ricarica di 2 ore.

In particolare, i rifiuti in plastica vengono trasformati in pellet, che viene successivamente rimodellato in pannelli e celle frigorifere di taglia variabile.

In Kuza Freezer, infatti, vengono realizzate diverse tipologie di frigoriferi: dai congelatori statici, montati a bordo dei pescherecci, a quelli che possono essere installati in loco. Non solo, si realizzano anche congelatori che possono essere montati sul retro di una bici o di una moto con una capacità di 70 litri per traporto e consegna di generi alimentari. Questi ultimi risultano particolarmente utili per la consegna del pesce in ottimo stato di conservazione.

Desserto: dal cactus alla pelle

Desserto è un progetto creato da 2 imprenditori messicani, Adrián López Velarde e Marte Cázarez, che hanno creato una finta pelle per scarpe, borse e portafogli usando il cactus Nopal, comunemente noto come fico d’India. Un materiale innovativo che non è solo altamente sostenibile, ma anche rispettoso dell’ambiente, offrendo uno spettro di colori, spessori e texture in grado di superare le richieste in evoluzione di vari settori.

Il tipo di fico d’India scelto per creare Desserto è autoctono della regione, ciò significa che per coltivarlo non sono stati abbattuti altri alberi e, anzi, la piantagione (che è completamente biologica) permette di mantenere la biodiversità della zona.

Come si ottiene la finta pelle?

Ogni 6/8 mesi dalle piante vengono tagliate le foglie (solo quelle mature, per non danneggiare il cactus). Una volta tagliate, le foglie asciugano al sole per 3 giorni, senza dover usare energia, che non sia quella solare nel processo di essiccazione. Dopodiché vengono lavorate per ottenere un materiale morbido simile alla pelle, mentre il materiale di cactus organico in eccedenza non utilizzato viene venduto all’industria alimentare nazionale.

È importante sottolineare che le piantagioni non richiedono un sistema di irrigazione (e quindi la coltivazione non contribuisce all’utilizzo di acqua), ma si accontentano dell’acqua, sono molto resistenti e sopportano le basse temperature dell’inverno. Inoltre, il cactus funge da deposito naturale di carbonio, in grado di sequestrare una notevole quantità di CO2: incrementare le piantagioni di Nopal, quindi, può essere anche una strategia per contrastare l’accumulo di CO2 nell’atmosfera.

Toggle

Toggle è un innovativo disidratatore di rifiuti organici e cartone creato da Byeonkyu Park e progettato per trasformare avanzi alimentari e imballaggi in fertilizzante naturale per terreni.

Il dispositivo, che si presenta con un design elegante a forma di lattina, è progettato per accogliere sia i rifiuti alimentari sia il cartone, trattandoli in maniera separata ma coordinata.

Da una parte, si inseriscono gli avanzi alimentari, mentre dall’altra si inseriscono i contenitori di cartone, che attraverso un sistema di lame vengono ridotti in minuscoli trucioli per poi essere miscelati ai rifiuti alimentari.

Questi ultimi, sottoposti a un processo di disidratazione all’interno del dispositivo, si trasformano in una polvere fine, utilizzabile come fertilizzante naturale.

In questo modo, Toggle non solo contribuisce alla riduzione degli sprechi alimentari, ma promuove anche un riciclo creativo e sostenibile del cartone, offrendo un prodotto finale di valore: un fertilizzante di alta qualità per arricchire il terreno delle piante.

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