Ambiente

L’alluvione a Dubai non c’entra con l’inseminazione artificiale di nuvole

Non ci sarebbero collegamenti diretti tra le forti precipitazioni e la pratica geo-ingegneristica in grado di provocare pioggia. Il disastro sarebbe, piuttosto, stato incentivato dal riscaldamento globale
Credit: EPA/ALI HAIDER 
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19 aprile 2024 Aggiornato alle 19:00

L’alluvione a Dubai è stata causata da piogge anomale, risultato di un temporale preannunciato, e non l’esito di un’operazione di geo-ingegneristica.

L‘evento estremo che ha recentemente colpito la zona di Dubai è senza precedenti, di quelle che negli Emirati Arabi si verificherebbero una volta ogni cento anni.

Quasi due anni di piogge si sono abbattuti sulla regione a partire da martedì: il Centro meteorologico nazionale ha registrato 254.8 millimetri di pioggia caduta in meno di 24 ore.

Nel cercare una risposta a quanto accaduto, l’attenzione si è subito rivolta all’inseminazione artificiale di nuvole (cloud seeding), una tecnologia geo-ingegneristica in grado di provocare piogge in zone molto aride come gli Emirati Arabi Uniti.

La pratica consiste nell’iniettare ioduro d’argento nelle nuvole, che contengono molto vapore acqueo. In questo modo si incoraggerebbe la formazione di cristalli di ghiaccio, che andrebbero poi a trasformarsi in pioggia o neve.

L’inseminazione di nuvole esiste dal 1940, e una ricerca dell’American Meteorological Society nota come The Snowie Project ha evidenziato l’efficacia di questa pratica: nel giro di due ore si potrebbe produrre una quantità di neve tale da riempire 282 piscine olimpiche.

Come riporta il Washington Post, molte persone hanno pensato che potesse essere questa la causa scatenante del diluvio, ma gli scienziati hanno smentito: le piogge torrenziali sono state il risultato di accadimenti meteorologici prevedibili già da una settimana prima.

Si tratta di eventi che a causa del riscaldamento globale diventeranno sempre più frequenti ed estremi.

Inoltre, il Centro meteorologico nazionale degli Emirati Arabi avrebbe confermato a Cnbc che non sarebbero state condotte operazioni di inseminazione sulle nuvole prima delle alluvioni di questi ultimi giorni. In ogni caso, ricercare l’eventuale inseminazione richiederebbe una ricerca approfondita e sofisticata.

Secondo la maggior parte dei meteorologi, l’evento è stato il prodotto del movimento di aria in zone dalla bassa pressione combinato con umidità abbondante. L’ipotesi è sottolineata anche da Al Jazeera, in cui viene spiegato come la tempesta sia stata provocata da un’abbondante umidità tropicale proveniente dall’equatore, poi rilasciata sul territorio degli Emirati Arabi. I dati sono stati confermati anche da alcuni meteorologi su X.

Friederike Otto, una climatologa dell’Imperial College di Londra, ha detto al Washington Post che il cambiamento climatico provoca piogge torrenziali nel mondo perché l’aria più calda può trattenere più umidità.

Come sappiamo, il riscaldamento globale è un dato in crescita. Secondo il Report climatico annuale di Noaa, l’Agenzia scientifica e normativa statunitense, dal 1982 la velocità del riscaldamento degli oceani e della Terra si aggirerebbe attorno ai 0.20 gradi ogni dieci anni.

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