Economia

Ecco perché bisogna inserire economia e diritto tra le materie scolastiche

Solo il 20% degli studenti italiani ha un livello di alfabetizzazione finanziaria sufficiente. Eppure, per i giovani, saper gestire il proprio denaro è il primo passo per costruirsi un futuro, come persone indipendenti
Credit: Artem Podrez 
Tempo di lettura 4 min lettura
20 marzo 2024 Aggiornato alle 06:30

Nel 1992 in Italia si decise di fare un esperimento: inserire economia e diritto nelle scuole secondarie di Secondo Grado come materie curriculari. Il cosiddetto percorso Brocca.

E poi, cos’è successo? Dal 2010 la sperimentazione è finita e ora siamo al 25° posto in Europa per lo studio di queste materie. Ma se ai tempi maneggiare questo tipo di competenze era utile e importante, oggi è necessario e imprescindibile.

Eppure, il 66% degli studenti italiani delle scuole primarie e secondarie non studiano materie giuridiche né economiche; solo il 20% degli studenti italiani ha un livello di alfabetizzazione finanziaria sufficiente e per il 91% le informazioni sul denaro arrivano solo dai genitori.

Studiare economia e diritto non significa solo imparare a gestire le proprie finanze in modo consapevole, ma comprendere il mondo che ci circonda ed essere liberi di progettare il proprio futuro. Si parla tanto di giovani, di futuro appunto, ma poi nessuno dà a questi ragazzi e queste ragazze gli strumenti per costruirselo.

Eppure, esempi virtuosi non ne mancano, né a livello Europeo né nel mondo privato. L’Istituto Maria Consolatrice di Milano propone una progettualità annuale con lo scopo di formare gli studenti e farli diventare veri e propri imprenditori. L’Istituto Tecnico Galilei - Costa - Scarambone di Lecce lancia il progetto i-Startup, con l’obiettivo di incentivare gli studenti a inventarsi un prodotto/servizio/app mentre vengono supportati da lezioni di economia aziendale, diritto, informatica, lingue, lettere, storia, imprenditorialità, laboratori, e workshop in aggiunta al programma scolastico. Qualcosa viene fatto anche dal pubblico, ma manca un disegno strategico e d’insieme.

Forse, invece di cambiare per l’ennesima volta come verranno espressi i voti nella scuola primaria, si potrebbe cominciare a pensare a qualcosa che davvero abbia un impatto sulla vita degli studenti. Siamo troppo ambiziosi? No. Saremmo troppo ambiziosi se chiedessimo di ripensare gli orari e il calendario scolastico, oggi completamente inadeguati, per venire incontro alle esigenze delle famiglie (e delle donne, soprattutto).

Saremmo troppo ambiziosi se proponessimo di cambiare l’accesso all’insegnamento, rendendolo più trasparente e meritocratico, o se aggiornassimo i nostri metodi di insegnamento fermi al secolo scorso. Saremmo probabilmente anche troppo ambiziosi (o semplicemente ottimisti) nel chiedere che i nostri ragazzi e le nostre ragazze studino nelle condizioni ambientali corrette (al caldo d’inverno, al fresco d’estate).

Noi per il momento vogliamo essere solo ambiziosi e per questo Adesso! propone di inserire economia e diritto come materie curriculari in tutte le scuole secondarie di Secondo Grado. Una proposta mirata e circoscritta, un primo passo verso una scuola degna di essere chiamata così nel 2024.

Proponiamo lo studio di queste materie come a sé stanti e non, come succede oggi, impastate insieme ad altre come, a esempio, l’educazione civica. Proponiamo che a insegnare queste materie siano insegnanti qualificati. Proponiamo che queste materie non vengano inserite come materie curriculari solo nei licei, ma in tutte le scuole secondarie di Secondo Grado.

Considerato il tempo in cui viviamo, non proponiamo solo di inserire queste materie nel piano di studi, ma abbiamo anche l’obiettivo di contribuire a definire il modo in cui verranno inserite. Crediamo che un approccio laboratoriale, fatto di progettualità, lavori di gruppo, utilizzo di strumenti digitali possa essere non solo più efficace e stimolante, ma anche l’inizio di una piccola rivoluzione della scuola italiana.

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