Città

Biodiversità urbanistica

A Medellin il calore stava salendo a causa dell’urbanizzazione accelerata e disordinata. Ma una strategia di espansione della vegetazione è riuscita a fare scendere la temperatura di due gradi. Si può fare molto con le idee giuste
Credit: Brian Kyed 

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7 marzo 2024 Aggiornato alle 06:30

Medellin ha conosciuto un’espansione veloce e disordinata che ha generato il classico effetto “isola urbana”.

Il calore aumentava e questo aumentava il costo energetico di vivere nella città colombiana, il che si otteneva ovviamente anche con un maggiore ricorso all’aria condizionata che a sua volta accelerava il calore.

Ma attorno al 2016 la storia è cambiata perché l’amministrazione comunale ha deciso una strategia di sviluppo delle aree verdi connesse da corridoi verdi arrivando a un’estensione di 70 ettari.

I corridoi verdi sono tra l’altro dotati di marciapiede e piste ciclabili. Una quota significativa del budget, da circa 16 milioni di dollari, è dedicata alla manutenzione e alla pulizia delle aree verdi. E le piante sono scelte con un criterio ispirato dalla logica della biodiversità: sicché la vegetazione è organizzata in alto e basso fusto, le specie sono autoctone, fanno ombra e cibo per una fauna che nel frattempo è tornata massicciamente.

Le specie di farfalle e uccelli che vivono a Medellin si sono moltiplicate. E la temperatura della città è diminuita di due gradi. L’amministrazione prevede che continuando così diminuirà di altri quattro gradi nonostante il cambiamento climatico. Un reportage di Peter Yeung su Reasons to be cheerful ha tutti i dettagli.

L’esperienza di Medellin offre l’idea di una via di uscita positiva di fronte all’emergenza climatica. E produce un doppio effetto positivo.

Da una parte propone l’evidenza che una policy intelligente, scientificamente avvertita, curata nei dettagli, può costituire una soluzione realistica anche per altre città. E non a caso il network C40 ne fa un esempio fondamentale.

Dall’altra parte combatte l’effetto paralizzante che un’idea di emergenza climatica senza soluzione produce nella popolazione.

Jemima Kelly, sul Financial Times, ha mostrato come diversi studi scientifici dimostrino che se le persone sanno che ci sono soluzioni possibili si informano di più sulle tematiche ambientali e sono più attive nella loro vita quotidiana per contibuire a risolvere i problemi.

Le città sono decisive nell’adattamento al cambiamento climatico. E sono in procinto di essere riprogettate radicalmente.

Tra il 2008 e il 2050, secondo stime piuttosto solide, la popolazione urbana aumenterà di 3 miliardi di persone. Che avranno bisogno di nuove case, quartieri, strade, servizi.

Se questa progettazione seguirà l’esempio di Medellin, già deciso per esempio a Parigi, le città contribuiranno in modo fondamentale al contenimento dell’aumento della temperatura sul pianeta. Altrimenti avranno l’effetto opposto.

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