Ambiente

Attacco Houthi: con l’affondamento della Rubymar si teme il disastro ambientale

La nave, colpita dai missili dei ribelli yemeniti in febbraio, è affondata il 2 marzo. Conteneva fertilizzanti e petrolio: per gli esperti gli ecosistemi del Mar Rosso sono a rischio
Credit: EPA/Yemeni Al-Joumhouriya 
ANSA  

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5 marzo 2024 Aggiornato alle 12:00

Greggio, fertilizzanti e altre sostanze chimiche rischiano di mettere in serio pericolo le barriere coralline del Mar Rosso, la pesca e la vita degli ecosistemi al largo dello Yemen.

Come ha detto il governo yemenita in un comunicato, quello che potrebbe profilarsi nei prossimi mesi è infatti un nuovo e devastante disastro ambientale. I timori sono tutti collegati all’affondamento dell’imbarcazione battente bandiera del Belize “Rubymar”, avvenuta il 2 marzo nel Mar Rosso, dopo che il 18 febbraio era stata attaccata dai missili degli Houthi mentre attraversava lo stretto di Bab el-Mandeb.

La nave, che era diretta dagli Emirati in Bulgaria, trasportava fertilizzanti: secondo gli esperti, oltre alle fuoriuscite di petrolio, se i carichi di fertilizzanti dovessero disperdersi nei fondali ci sarebbe un serio rischio di catastrofe ecologica in quell’area del Mar Rosso.

Nitrati, solfato di ammonio e altre sostanze chimiche potrebbero risultare letali per alcune specie e favorire per esempio la proliferazione e la fioritura di alghe compromettendo così gli equilibri degli ecosistemi di un mare che ospita alcune tra le più preziose (e ancora ben conservate) barriere coralline al mondo.

L’attacco da parte degli Houthi dello Yemen fa parte di quella serie di azioni portate avanti dai ribelli che, dopo l’inasprimento del conflitto Hamas-Israele, si stanno facendo sempre più pressanti, anche con lo scopo da parte degli anti-israeliani Houthi di chiedere lo stop al blocco israeliano su Gaza.

Di recente, mentre si sta investigando sulle responsabilità dei cavi tranciati che permettono le comunicazioni internet tra Asia e Europa e potrebbero incidere sul 25% del traffico web, c’è stato da parte degli Houthi anche un pesante attacco a una nave container Msc.

Tra i danni provocati nel Mar Rosso dagli attacchi Houthi l’affondamento della Rubymar è attualmente al centro delle preoccupazioni dei governi e dei conservazionisti. La nave mercantile, secondo alcune stime trasportava infatti oltre 21.000 tonnellate di fertilizzante, anche se si stima potessero essere molte di più.

Ahmed Awad Bin Mubarak, primo ministro del governo yemenita riconosciuto a livello internazionale, ha parlato dunque di “disastro ambientale senza precedenti”, mentre da Greenpeace Mena parlano della necessità di “un’azione immediata o questa situazione potrebbe degenerare in una grave crisi ambientale”.

“Oltre a eventuali ulteriori perdite di olio combustibile dai motori, l’affondamento della nave potrebbe aprire una ulteriore breccia nello scafo, consentendo all’acqua di entrare in contatto con migliaia di tonnellate di fertilizzante che potrebbero poi essere rilasciate nel Mar Rosso e sconvolgere l’equilibrio degli ecosistemi marini, innescando effetti a cascata lungo tutta la rete e la catena alimentare”, fanno sapere gli ambientalisti.

Altre fonti, come quelle statunitensi, parlano della presenza osservata dai satelliti di una marea nera di 29 km: petrolio che, insieme ai fertilizzanti, potrebbe davvero risultare letale per i delicati ecosistemi del Mar Rosso.

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