Ambiente

Marketplace del riciclo e… piccole grandi idee per il Pianeta

Non solo raccolta differenziata e prodotti biodegradabili. Se vuoi prenderti cura della Terra in modo geniale e green, ecco la rubrica che fa per te
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26 febbraio 2024 Aggiornato alle 16:00

Tra gli slogan più ricorrenti delle manifestazioni per il cambiamento climatico e contro l’inquinamento ambientale, ricordiamo tuttə il famoso “There is no planet B”. Già, non esiste un Pianeta B, ma un piano B c’è. Anzi, più di uno.

Ogni giorno c’è qualcunə che ne sa una più del diavolo e lancia idee geniali e invenzioni eccezionali ed ecosostenibili. Come? Dando una nuova vita a oggetti quotidiani che regolarmente gettiamo senza riflettere sulle possibilità di riutilizzo, o ingegnandosi per trasformare il banale in straordinario.

Se ti sei chiestə almeno una volta cosa puoi fare per salvare il Pianeta, ma le risposte che hai trovato erano sempre le solite e banali raccomandazioni che segui già da una vita, allora questa è la rubrica che fa per te. Abbiamo raccolto le migliori invenzioni che possono aiutare la Terra che abitiamo. Tu sei dei nostri?

Sfridoo

Sfridoo è un’azienda italiana che, attraverso i principi dell’economia circolare, aiuta le piccole-medie imprese e i grandi gruppi industriali ad adottare diverse soluzioni per innovare i propri processi di waste management.

L’obiettivo di Sfridoo è la valorizzazione di residui, scarti e avanzi di produzione, affinché dal “rifiuto” di qualcuno si possa cogliere una “risorsa” per qualcun altro.

Si tratta, infatti, è un vero e proprio marketplace online che crea un network del riciclo, mettendo in contatto le aziende che hanno materiali in eccesso o in disuso con quelle che ne hanno bisogno, semplicemente attraverso degli annunci. In questo modo, aiuta a evitare lo spreco di risorse e a favorire il riutilizzo.

I materiali che è possibile vendere e acquistare sulla piattaforma sono i più disparati: dalla carta alla plastica, passando per i metalli, il legno, il vetro, tessuti, gomma, organico e pelle.

La piattaforma, inoltre, offre anche servizi di consulenza e formazione sul tema dell’economia circolare e della green economy per le imprese che lo richiedono.

Grycle

Grycle è il nome di una startup innovativa che ha sviluppato una macchina in grado di triturare i rifiuti per ridurne il volume di oltre il 90% e di differenziarli autonomamente grazie all’uso della tecnologia e di spettroscopi.

In particolare, il dispositivo di Grycle trasforma i rifiuti indifferenziati in granuli di materia prima, li separa automaticamente e li rende pronti per il riuso nei processi di trasformazione industriale.

La macchina è dotata anche di un modulo d’intelligenza artificiale che le consente di imparare progressivamente a riconoscere nuovi materiali in modalità di auto-apprendimento, anche quelli compositi.

Come funziona? Per prima cosa è necessario infilare gli scarti, tutti insieme, nel contenitore; successivamente questi vengono triturati finemente e lasciati cadere in un piatto, per raggiungere, poi un filtro elettromeccanico che vibrerà fino a rilasciare i frammenti, separati e distinti, su una

piastra di lettura. Qui, i granuli vengono inondati da una luce generata da mini lampade a tungsteno che consente di riconoscere la natura dei frammenti che, a questo punto, vengono depositati, in polvere riciclabile, nel cassonetto più idoneo dedicato al materiale.

Nazena

Si tratta di una startup che trasforma scarti tessili in prodotti circolari ecosostenibili - come pezzi di arredamento - in un’ottica circolare di sostenibilità.

L’azienda, in particolare, si impegna a dare nuova vita agli scarti tessili, mettendo in atto un processo di upcycling e innovability: per Nazena, infatti, un prodotto o materiale di scarto che ha esaurito la sua funzione di partenza può tornare in gioco con un nuovo aspetto, una nuova funzionalità e anche un più alto valore aggiunto, utilizzando l’innovazione tecnologica al servizio della sostenibilità.

All’interno dell’azienda, il processo si divide in 5 fasi: il ritiro dello scarto tessile post industriale e post consumo; la sanificazione e selezione del materiale, che viene diviso per tipologia e colorazione e da cui vengono rimossi bottoni, paillettes e altre applicazioni; sfibratura dei capi, che vengono sfilacciati per recuperare fibre pure; lavorazione delle fibre esclusivamente con collanti naturali; creazione e assemblaggio del prodotto finale, da prodotti di arredo all’oggettistica.

Finora Nazena è riuscita a creare centinaia di prodotti riutilizzando fibre di scarti tessili dalle grucce per abiti alle confezioni per gioielli, dagli espositori alle etichetti, dalle scatole alle custodie per occhiali, passando persino da wine box e pannelli di rivestimento modulari e sagomati, con proprietà fonoassorbenti.

Ma il team è sempre alla ricerca di nuovi materiali, nuovi prodotti e nuove idee da creare!

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