Futuro

Neuralink: impiantato il primo chip nel cervello umano

Il paziente “si sta riprendendo bene” fa sapere su X Elon Musk, proprietario della startup di neurotecnologia. Grazie al microcircuito Telepathy, si potranno controllare smartphone e pc con il pensiero
Credit: Freepik
Tempo di lettura 4 min lettura
31 gennaio 2024 Aggiornato alle 13:00

Elon Musk è l’uomo delle mille promesse audaci, un po’ azzardate e spesso non mantenute. Ma questa volta, con pochissimi anni di ritardo sulla tabella di marcia, si sta avvicinando a un dei suoi (incredibili, è proprio il caso di dirlo) traguardi. Il patrono di Tesla, infatti, ha annunciato con entusiasmo che il primo essere umano ha ricevuto con successo un chip cerebrale, prodotto proprio dalla sua startup di neurotecnologia, Neuralink (le autorizzazioni per la sperimentazione erano arrivate dalla Food and Drug Administration degli Stati Uniti a settembre 2023).

I risultati preliminari dell’intervento sono stati condivisi da Musk stesso in un post su X: “Il primo essere umano ha ricevuto un impianto di Neuralink e si sta riprendendo bene. I risultati iniziali mostrano un rilevamento promettente dei picchi neuronali”.

Che cos’è Telepathy?

Il nome del primo prodotto firmato Neuralink è Telepathy, un chip cerebrale che permette il controllo del telefono, del computer e di quasi tutti i dispositivi attraverso il pensiero: «I primi beneficiari saranno coloro che hanno perso l’uso degli arti. Immaginate se Stephen Hawking avesse potuto comunicare più velocemente di un dattilografo».

E se nel 2016 aveva promesso che entro 2 anni un veicolo Tesla sarebbe stato in grado di “guidarsi da solo” da New York a Los Angeles e che la sua compagnia missilistica, Space X, sarebbe sbarcata su Marte entro nel 2018 (dovendosi però ricredere), questa volta ha fatto centro (o quasi): nel 2017, infatti, aveva promesso che il primo prodotto di Neuralink sarebbe stato su mercato tra “circa 4 anni”.

Sebbene il chip sia soltanto alle prime fasi di sperimentazione umana, Anne Vanhoestenberghe, esperta di dispositivi medici impiantabili e docente al King’s College di Londra, ha commentato che la notizia rappresenta comunque una pietra miliare significativa per lo sviluppo della comunicazione tra cervello e computer. «Per la comunicazione tra cervello e computer dobbiamo collocare questa notizia nel giusto contesto: mentre ci sono molte aziende che lavorano su prodotti interessanti, ci sono solo poche aziende che hanno impiantato i loro dispositivi negli esseri umani. E Neuralink si è unita a questo secondo gruppo piuttosto ristretto», ha spiegato.

«Prevedo che Neuralink vorrà dare al “paziente” il tempo di riprendersi prima di iniziare ad addestrare il proprio sistema - ha aggiunto Vanhoestenberghe - E sappiamo che Elon Musk è molto abile nel farsi pubblicità, quindi dobbiamo aspettarci un annuncio appena inizieranno i test. Però il successo vero dovrebbe essere valutato nel lungo termine, in base alla stabilità del prodotto nel tempo e agli effettivi benefici nel beneficiario».

Un successo nonostante gli intoppi

Ad oggi, dopo l’autorizzazione ottenuta a settembre dalla Fda, la sperimentazione del chip cerebrale sembra procedere a gonfie vele. Ma Neuralink ha dovuto fare i conti con le autorità.

Secondo quanto riferisce Reuters, la startup neurotecnologica è stata multata quest’anno per aver violato alcune regole del Dipartimento del trasporto degli Usa relative alla circolazione di materiali pericolosi: già a febbraio 2023 gli investigatori del dipartimento avevano scoperto alcuni imballaggi inadeguati di rifiuti pericolosi.

Tuttavia, Musk ha continuato a lavorare al progetto, con il futuro della neurotecnologia che resta un terreno ancora tutto da esplorare.

Leggi anche
Frontiere
di Fabrizio Papitto 2 min lettura