Futuro

Neuralink, via libera allo studio sugli esseri umani

L’azienda di Elon Musk che produce impianti cerebrali ha ottenuto l’approvazione da parte della Food and Drug Administration statunitense. Ma la società è sotto inchiesta per il trattamento degli animali, e non solo
Credit: KOMMERS
Fabrizio Papitto
Fabrizio Papitto giornalista
Tempo di lettura 3 min lettura
29 maggio 2023 Aggiornato alle 09:00

Neuralink, l’azienda di proprietà di Elon Musk specializzata nella produzione di impianti cerebrali, ha annunciato il 25 maggio di aver ottenuto il via libera dalla Food and Drug Administration (Fda) per avviare il suo primo studio clinico sull’uomo.

L’approvazione dell’autorità di regolamentazione statunitense, dichiara la società su Twitter (di proprietà di Elon Musk), “rappresenta un primo passo importante che un giorno consentirà alla nostra tecnologia di aiutare molte persone”.

Fondata silenziosamente nel 2016, resa pubblica nel 2017 e presentata ufficialmente solo due anni più tardi, Neuralink ha infatti come primo obiettivo quello di trovare applicazione in campo medico per curare disturbi del sistema nervoso e malattie gravi.

“Attualmente ci concentriamo sul dare alle persone con tetraplegia la possibilità di controllare i loro computer e dispositivi mobili con i loro pensieri”, si legge sul sito dell’azienda. “In futuro, speriamo di ripristinare capacità come la vista, la funzione motoria e la parola e, infine, espandere il modo in cui viviamo il mondo”.

«L’aspirazione a lungo termine – come dichiarato dallo stesso Elon Musk in un’intervista rilasciata a Axios nel novembre 2018 – è quella di raggiungere una simbiosi con l’intelligenza artificiale», percepita dal patron di Tesla come una minaccia esistenziale per il genere umano, affinché «non sia detenuta monopolisticamente in forma puramente digitale da governi e grandi aziende».

Ma gli interrogativi etici sono tali che la stessa proliferazione scriteriata dell’IA, al confronto, sembra avere la pericolosità del Tamagotchi. A dicembre del 2022, il Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti ha aperto un’indagine federale su Neuralink per potenziali violazioni dell’Animal Welfare Act (Awa), la legge statunitense che regola il trattamento degli animali nella ricerca.

Sulla società pende anche una seconda inchiesta da parte del Dipartimento dei trasporti, in merito alla possibilità che l’azienda abbia trasportato illegalmente agenti patogeni pericolosi sui chip rimossi dai cervelli di scimmia senza adeguate misure di contenimento.

La società ha richiesto l’approvazione della Fda all’inizio del 2022, ma Reuters ha rivelato che l’autorità aveva inizialmente respinto la domanda. Le principali preoccupazioni, secondo quanto riferito all’agenzia di stampa da sette dipendenti, riguardavano la batteria al litio del dispositivo, la possibilità che i minuscoli fili dell’impianto migrassero verso altre aree del cervello e gli eventuali problemi legati alla rimozione in sicurezza del dispositivo.

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