Ambiente

Terremoto Giappone: almeno 65 vittime e oltre 200 feriti

Lo sciame sismico, magnitudo 7.6, che dall’1 gennaio sta sconvolgendo la parte centrale del Paese non è finito. I soccorsi e le ricerche sono difficili
Credit: EPA/FRANCK ROBICHON
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3 gennaio 2024 Aggiornato alle 15:00

Case distrutte, corpi sepolti, migliaia di sfollati. Le notizie che arrivano dal Giappone dopo il terremoto di Capodanno e l’allarme tsunami, poi rientrato, sono gravi. Le vittime sono almeno 65 e nel frattempo continuano le scosse. È un vero e proprio sciame sismico.

I media citano aggiornamenti che vanno in questa direzione da parte delle autorità locali. Anche il bilancio delle persone rimaste ferite è elevato: se ne contano tra le 200 e le 300; almeno 20 tra queste sono considerate in condizioni difficili.

Il sisma ha fatto tremare il Sol Levante e in particolare la penisola di Noto nelle prime ore di lunedì 1 gennaio 2024 con una magnitudo pari a 7.6, la più alta mai registrata nella zona secondo le misurazioni giapponesi. Una delle aree più colpite è la prefettura di Ishikawa, dove si continua a scavare e a cercare dispersi, tra le macerie e il fango.

Immediatamente dopo le prime forti scosse nella zona centrale del Paese è stato emesso un allarme tsunami e più di 30.000 abitanti delle coste settentrionali sono stati prontamente invitati a evacuare.

Parecchie strade sono interrotte, diversi villaggi sono rimasti isolati e tutto questo ostacola le operazioni di soccorso, che richiedono l’utilizzo di elicotteri. Il personale in azione nell’area è salito a oltre 2.000 persone, come annunciato dal primo ministro Kishida in conferenza stampa.

Le amministrazioni si sono impegnate fin da subito a portare aiuti nelle zone colpite, dove come se non bastasse in questi giorni e fino a giovedì sono previste temperature gelide e forti piogge. L’Agenzia meteorologica giapponese teme possibili frane.

È stato detto che sono crollati circa 100 edifici residenziali ma la situazione è talmente complicata che al momento risulta ancora impossibile arrivare a un conteggio preciso delle strutture danneggiate soprattutto nelle località più vicine all’epicentro del terremoto, localizzato a una profondità di 16 chilometri e a una distanza di 30 chilometri a nord-est da Wajima, una città abitata da quasi 30mila persone.

In queste ore inoltre sono state diffuse le dichiarazioni del sindaco di Suzu Masuhiro Izumiya, riportate dalle agenzie d’informazione: “Circa il 90% delle case è stato completamente o parzialmente distrutto. I Comuni di Wajima e Suzu contano ciascuno 24 morti e il numero totale dei feriti gravi nell’intera regione ammonta ora a 22”.

Gli esperti avevano previsto sia una potenziale estensione della faglia fino a 150 chilometri sotto la penisola sia l’incremento dell’attività sismica correlata al terremoto di Capodanno.

Dal primo gennaio a oggi in effetti ci sono state molte nuove scosse, circa 450, in qualche caso definite di assestamento. Sono state avvertite ancora nella zona di Noto ma anche questa mattina nella parte occidentale del Paese, con una magnitudo 5.5 sulla scala Richter.

Le autorità centrali del Giappone hanno messo in guardia contro la diffusione di false informazioni sul web, dopo che alcuni post avrebbero attribuito le cause di quanto è accaduto all’uso di “un’arma sismica”, descrivendo l’evento come un “terremoto artificiale”.

Intanto all’aeroporto Haneda di Tokyo si sono scontrati un aereo della Japan Airlines Co. e un velivolo della Guardia Costiera nazionale, che trasportava beni di prima necessità. Resta ancora da chiarire se quest’ultimo avesse il permesso per atterrare.

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