Futuro

Oggi la laurea si fa in tre

Sempre più studenti italiani partecipano a programmi di scambio all’estero. Ora, grazie alla collaborazione tra Luiss Guido Carli, George Washington e Renmin University di Pechino, potranno ottenere in 4 anni un “tris” di titoli in Business Administration
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7 marzo 2022 Aggiornato alle 11:50

Chi per studiare, chi per fare ricerca o svolgere un tirocinio curriculare, oggi sempre più studenti universitari italiani scelgono di fare un’esperienza all’estero. I vantaggi sono molti: dall’apprendimento di una nuova lingua e di una nuova cultura, fino al riconoscimento accademico e professionale che si può ottenere. Secondo l’ultimo rapporto AlmaLaurea, in 10 anni il numero di laureati che hanno svolto esperienze di studio all’estero, durante il proprio percorso universitario, è aumentato del 2%, passando dall’8,7% nel 2010 contro l’11,3% nel 2020.

Gli atenei italiani offrono diverse possibilità: dal programma Erasmus nell’Unione Europea a corsi internazionali che offrono più titoli di laurea. C’è chi ne propone addirittura tre.

Le università Luiss Guido Carli (Roma), George Washington (Washington DC) e Renmin University (Pechino) hanno realizzato congiuntamente il corso di laurea ACE (acronimo di America, China and Europe) che permetterà agli studenti di ottenere una tripla laurea in 4 anni: una per ogni Paese coinvolto nel progetto.

Non è la prima volta che un ateneo italiano propone un corso di laurea “triplo”. Anche per il 2021, infatti, l’Università di Macerata ha pubblicato il bando per la “Multiple degree in International Finance Programme”, corso di laurea magistrale condotto in collaborazione con due atenei europei (Polonia e Francia). Anche altre università d’Europa offrono corsi simili, come il “MSc in Management - European Triple Degree - Grande Ecole” (in questo caso, tra Francia, Germania, Regno Unito).

Ma i tre atenei di Roma, Washington e Pechino si sono distinti offrendo un titolo di laurea che ha una validità quasi mondiale (negli Stati Uniti, in Cina e in Europa). Il corso ACE in Business Administration formerà giovani talenti del management globale, permettendo agli studenti di entrare in contatto con la cultura economica, sociale e manageriale dei tre continenti. «Un’assoluta new entry nel panorama mondiale dell’alta formazione», riporta in un comunicato stampa l’ateneo italiano.

Gli iscritti all’ACE frequenteranno il primo anno nella loro università di origine, per poi volare a Roma per il secondo anno, Pechino per il terzo e, infine, Washington DC per il quarto. Al termine del percorso otterranno tre titoli di laurea. «Il corso è altamente interdisciplinare - scrive sul proprio sito la Luiss - Oltre ai corsi di business, gli iscritti studieranno metodi quantitativi, lingua cinese e discipline umanistiche. I corsi saranno tenuti attraverso lezioni interattive, progetti di gruppo, presentazioni, simulazioni e utilizzando casi di studio integrativi».

Per l’ateneo italiano tre sono gli obiettivi di ACE: creare uno spazio di formazione e ricerca internazionale, favorire la mobilità degli studenti e, infine, incrementare le immatricolazioni dall’estero. La Luiss Guido Carli vanta importanti numeri sul fronte delle attività e iniziative internazionali: sono più di 300, infatti, le università partner con l’ateneo italiano.

«Il programma pone l’Italia al centro delle rotte dell’alta formazione e va nella direzione di rispondere all’esigenza di formare manager globali “future-ready”, in grado di lavorare e interagire in contesti sempre più multiculturali», ha dichiarato il Rettore della Luiss Andrea Prencipe. «Aver tracciato un filo rosso ideale tra le tre capitali significa per noi formare professionisti dal carattere cosmopolita e favorire la mobilità internazionale di talenti», ha poi aggiunto.

Il 18 febbraio si è tenuto l’incontro virtuale tra i tre atenei per il lancio del nuovo progetto, che avrà ufficialmente inizio nel settembre 2022. All’evento hanno preso parte il Rettore della Luiss Andrea Prencipe, il Prorettore per l’Internazionalizzazione Raffaele Marchetti, il Presidente della Renmin University of China Liu Wei e il Presidente della George Washington University Mark S. Wrighton.

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