Ambiente

Mini sistema fotovoltaico e… piccole grandi idee per il Pianeta

Non solo raccolta differenziata e prodotti biodegradabili. Se vuoi prenderti cura della Terra in modo geniale e green, ecco la rubrica che fa per te
Tempo di lettura 5 min lettura
13 novembre 2023 Aggiornato alle 15:00

Tra gli slogan più ricorrenti delle manifestazioni per il cambiamento climatico e contro l’inquinamento ambientale, ricordiamo tuttə il famoso “There is no planet B”. Già, non esiste un Pianeta B, ma un piano B c’è. Anzi, più di uno.

Ogni giorno c’è qualcunə che ne sa una più del diavolo e lancia idee geniali e invenzioni eccezionali ed ecosostenibili.

Come? Dando una nuova vita a oggetti quotidiani che regolarmente gettiamo senza riflettere sulle possibilità di riutilizzo, o ingegnandosi per trasformare il banale in straordinario.

Se ti sei chiestə almeno una volta cosa puoi fare per salvare il Pianeta, ma le risposte che hai trovato erano sempre le solite e banali raccomandazioni che segui già da una vita, allora questa è la rubrica che fa per te. Abbiamo raccolto le migliori invenzioni che possono aiutare la Terra che abitiamo. Tu sei dei nostri?

Solmate

Solmate è il primo mini sistema fotovoltaico e di accumulo intelligente plug-and-play per gli abitanti delle città che ha lo scopo di accelerare la transizione verso l’energia sostenibile.

Solmate, infatti, è un sistema fotovoltaico e di accumulo che può essere auto-installato facilmente da qualsiasi cittadino tramite plug and play: attraverso la tecnologia di misurazione “Net Detection”, inventata dalla start-up Efficient Energie Techologie (Eet), Solmate è in grado di misurare il consumo energetico di qualsiasi abitazione e alimentarla con energia solare autoprodotta.

Il sistema è composto da diversi pannelli fotovoltaici leggeri e da un’unità di accumulo compatta.

I pannelli sono collegati tramite cavo all’unità di accumulo che, a sua volta, è collegata a una qualsiasi presa di corrente standard che consente di distribuire l’energia elettrica in tutta la casa.

L’elettricità autoprodotta, infatti, scorre attraverso questa presa direttamente nella rete elettrica domestica ed è resa disponibile in tutto l’appartamento. Se non viene consumata tutta l’elettricità prodotta dai pannelli solari, Solmate è in grado di immagazzinarla nell’unità compatta di accumulo, per utilizzarla nel momento del bisogno.

Grazie a questo sistema innovativo, anche in caso di blackout generale, è impossibile rimanere al buio.

Gli ideatori del mini sistema fotovoltaico domestico, hanno pensato anche a un’app, MySolmate, che consente di tenere sempre sott’occhio i consumi e i livelli di energia autoprodotta.

Grazie a Solmate, con ogni installazione è possibile produrre fino al 50% dell’elettricità necessaria in un appartamento e risparmiare circa 15.000 kg di CO2.

E-coating

E-coating è un rivestimento ecologico, creato a partire da frammenti di vetro di scarto, che può essere applicato su tetti e pareti esterne per ridurre l’assorbimento di calore degli edifici, riducendo così anche la quantità di elettricità consumata per il raffreddamento e le emissioni di gas serra associate.

Dopo aver raccolto il vetro dai contenitori dei rifiuti, questo viene frantumato in minuscoli pezzi che vengono, poi, macinati fino a essere ridotti in polvere che viene compattata con l’utilizzo di additivi e leganti privi di composti chimici dannosi per l’ambiente e ad alto indice di rifrazione. Il risultato finale del giusto bilanciamento tra additivi, leganti e frammenti di vetro, dà vita al rivestimento di E-coating.

Questo rivestimento innovativo ha un’impressionante capacità di bloccare e riflettere la luce solare – circa il 95% - grazie ai frammenti di vetro contenuti: quando la luce del sole colpisce il rivestimento, infatti, rimbalza sui minuscoli frammenti di vetro migliaia di volte e il calore si disperde.

E-coating, inoltre, è progettato per emettere continuamente un tipo di calore, chiamato radiazione termica infrarossa, che viene rilasciato a lunghezze d’onda specifiche, tra 8 e 13 micrometri, che gli consentono di passare facilmente attraverso l’atmosfera terrestre e dissiparsi nello spazio, invece di rimanere intrappolato dai gas serra.

In questo modo, si riduce la necessità di sistema di condizionamento dell’aria che consumano energia, portando a un minor consumo energetico complessivo.

Fix

Fix è un progetto che nasce con lo scopo di raccogliere e trattare le microplastiche rilasciate durante il processo di lavaggio nelle lavatrici industriali, per trasformarle in un nuovo materiale e ridurre, così, il loro impatto sull’ambiente e l’inquinamento degli ecosistemi.

Durante il processo di lavaggio dei capi, centinaia di microplastiche – cioè particelle di dimensioni inferiori ai 5mm – si staccano e finiscono negli oceani e nei mari attraverso i tubi di scarico, diventandone la prima causa di inquinamento.

Grazie all’impegno del team di Fix e alla collaborazione con Girbau Lab, uno spazio di innovazione collaborativa che appartiene alla multinazionale Girbau, pioniera nella tecnologia di produzione per la lavanderia industriale, è stato inventato un nuovo sistema che mira a limitare l’inquinamento da microplastiche, trasformandole in un nuovo materiale riutilizzabile.

Grazie a Fix, durante il lavaggio, gli scarti di microplastiche non vengono rilasciati nei tubi di scarico e, quindi, nel mare, perché vengono incapsulati in una matrice di plastica polipropilene riciclabile con cui si miscelano e si uniscono, dando vita a un nuovo materiale che si adatta agevolmente a nuovi processi industriali: infatti, si può facilmente trasformare in pellet o filamento per stampanti 3D o può essere utilizzato per creare un imballaggio di cartone riciclato.

Leggi anche
Sostenibilità
di Alexandra Suraj 7 min lettura
Sostenibilità
di Alexandra Suraj 3 min lettura