Economia

Morti sul lavoro: 761 dall’inizio dell’anno

In media, ogni mese 84 persone hanno perso la vita durante il proprio turno. I dati dell’ultimo bollettino Inail
Credit: Raphael Brasileiro 
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3 novembre 2023 Aggiornato alle 11:00

Dall’inizio dell’anno, in Italia sono morte sul lavoro in media 84 persone ogni mese, per un totale, in soli 9 mesi, di 761 vittime. Un numero che nei prossimi 3 mesi potrebbe continuare ad aumentare facendo superare i 1.000 morti entro la fine dell’anno, come avverte Mauro Rossato, presidente dell’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro e Ambiente Vega Engineering di Mestre.

L’Inail segnala una lieve decrescita rispetto allo stesso periodo del 2022, quando erano state registrate 790 denunce per infortuni mortali. Un decremento che, tuttavia, è legato a una diminuzione degli incidenti mortali in itinere che sono passati da 216 nel 2022 a 168 nel 2023.

A scendere è anche il numero di denunce per infortuni non mortali, circa il 20% in meno rispetto all’anno precedente: una discesa che può, tuttavia, essere in parte giustificata con la fine dell’emergenza sanitaria che aveva portato a un incremento a causa del Covid.

Il 2020 e il 2021 hanno rappresentato 2 annate nere per la storia delle vittime sul lavoro in Italia: Vega Engineering evidenzia proprio in questi anni il maggior numero di incidenti mortali con, rispettivamente, 1.270 e 1.221 vittime.

I dati ci restituiscono l’immagine dei lavoratori più colpiti: uomini e con un’età superiore ai 55 anni. Dall’inizio dell’anno sono 709 gli uomini che hanno perso la vita mentre svolgevano il proprio lavoro, 54 le donne (in diminuzione rispetto alle 81 dell’anno precedente). Le denunce di incidenti mortali sono legate per lo più a lavoratori italiani (618), mentre sono 143 quelle dei lavoratori stranieri. Se però questo dato viene analizzato in relazione al numero di occupati, le indagini Inail ci restituiscono un incidenza di 47,6 morti ogni milione di lavoratori stranieri rispetto alle 23,2 che si verificano ogni milione di lavoratori italiani.

Particolarmente drammatica è, poi, la situazione per i più anziani: 252 i morti nella fascia compresa tra i 55 ei 64 anni, ma cresce anche la percentuale di denunce per i giovanissimi che sono passati da 42 a 53 vittime nel 2023. Tra gli under 24 si registra un tasso di incidenza di 21,8 morti ogni milione di occupati rispetto ai 13,7 dei lavoratori con una fascia di età compresa tra i 25 e i 34 anni.

Secondo Inail, le denunce di infortuni sul posto di lavoro da parte di lavoratori fino a 14 anni sono state al 30 settembre 2023 quasi 33.000, sfiorando l’8% delle denunce totali. Si tratta per lo più di lavoratori nel settore manifatturiero, comparto nel quale si sono registrate oltre 54.000 denunce. Seguono il settore delle costruzioni, dei trasporti e del magazzinaggio.

A livello geografico nel 2023 a registrare il maggior numero di incidenti mortali è la Lombardia (95), seguita da Campania, Veneto e Piemonte. Mentre nell’area centro settentrionale si registrano numeri in leggera discesa, al Sud e nelle Isole la percentuale di infortuni sul lavoro è in crescita.

«Morire sul lavoro è uno scandalo in un paese civile - ha ricordato il presidente della Repubblica Mattarella in occasione della 73° giornata per le Vittime degli Incidenti sul Lavoro, perché «la sicurezza non è un costo, né tantomeno un lusso: ma un dovere cui corrisponde un diritto inalienabile di ogni persona».

Inail https://www.inail.it/cs/internet/comunicazione/sala-stampa/comunicati-stampa/com-stampa-open-data-settembre-2023.html#:~:text=Le%20denunce%20di%20infortunio%20presentate,2019%20(%2D8%2C1%25).

Vega Engineering https://www.vegaengineering.com/osservatorio/#mostrareport

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