Ambiente

4.000 auto ora giacciono in fondo all’oceano

A due settimane dal suo incendio, la nave che trasportava migliaia di veicoli di lusso è affondata al largo delle Azzorre. Si teme il disastro ecologico, causato dello sversamento in acqua di carburante e rottami
La nave container Felicity Ace affondata al largo delle Azzorre.
La nave container Felicity Ace affondata al largo delle Azzorre.
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2 marzo 2022 Aggiornato alle 20:00

Nelle profondità del cuore dell’oceano Atlantico ora c’è un intero parco auto di lusso: Lamborghini, Porsche, Bentley, Audi e altri modelli. È finito con un triste epilogo l’incidente nella stiva che il 16 febbraio ha visto svilupparsi le fiamme sulla nave container Felicity Ace, ora affondata al largo delle Azzorre (ne abbiamo parlato anche noi, qui).

Dopo giorni di tentativi di rimorchiare i resti dell’imbarcazione, decisamente complessi a causa di maltempo e mare mosso, la nave ha imbarcato acqua e si è inabissata nell’oceano con oltre 4.000 veicoli a bordo.

Tutti salvi, per fortuna, i 22 membri dell’equipaggio. Ora si apre un discorso di possibile disastro ecologico: si stima che i resti delle nave possano essere finiti a oltre 3.000 metri di profondità e sarà probabilmente impossibile recuperare contenuto e detriti.

In mare si è già registrato lo sversamento di olio, carburante e rottami, sono state installate barriere per contenere possibili ulteriori fuoriuscite di carburante, ma è ancora complesso stimare o comprendere che impatto avranno gli inquinanti sugli ecosistemi marini dell’area.

La nave era diretta dalla Germania agli Stati Uniti per la consegna di numerosi modelli di auto. Partita dal porto tedesco di Emden conteneva vetture dei marchi Volkswagen (500), Audi (1.900), Porsche (1.100), Bentley (189) e Lamborghini (85) ed era attesa nel Rhode Island. Secondo il gruppo Volkswagen le vetture erano assicurate e stima un valore di circa 400 milioni di dollari. Adesso la casa automobilistica ha promesso di garantire gli ordini di nuove vetture in tempi ragionevoli.

Per Joao Mendes Cabecas, capitano del porto dell’isola di Faial nelle Azzorre, al momento non sono state segnalate perdite ingenti di petrolio ma si teme per i possibili serbatoi di carburante della nave ora sul fondo dell’Atlantico.

La marina portoghese nel frattempo sta continuando a monitorare l’area dove è avvenuto l’incidente: nei prossimi giorni, forse, si riusciranno ad avere stime più precise del possibile danno ecologico mentre per le automobili di lusso, che ora riposano a quasi 3.500 metri di profondità, non c’è alcuna speranza di recupero prevista.

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