Bambini

Come la pornografia aggira il parental control

Secondo lo studio del 2021 commissionato dal Governo britannico, il 67% dei ragazzi e il 36% delle ragazze under 13 visita siti porno. In alcuni casi, poi, il filtro famiglia non è sufficiente per i social
Credit: Alexander Grey
Tempo di lettura 3 min lettura
15 settembre 2023 Aggiornato alle 19:00

L’educazione sessuale degli adolescenti nativi digitali passa (anche) attraverso un fitto groviglio di contenuti online che vede protagonisti attori pornografici e utenti che producono contenuti amatoriali. Secondo uno studio del 2021 commissionato dal Governo britannico, il 67% dei maschi e il 36% delle femmine under 13 visitano siti pornografici (a livello globale il 30% dei bambini fra gli 11 e i 12 anni fruisce contenuti pornografici online).

Per questo, in alcuni casi, arrivano i filtri parental control: il 14% di studenti liguri di terza media (su un totale i 1.072 adolescenti intervistati nell’ambito dell’indagine sulla percezione dei rischi connessi alla navigazione online condotta dal dipartimento di Scienze della formazione dell’Università di Genova) ha affermato che sul proprio computer ne è stato installato uno. Ma spesso questi filtri non bastano.

Per fare un esempio: al ragazzo o alla ragazza basterà collegarsi su TikTok per arginare il divieto, inserendo hashtag con specifici termini. Appariranno così video di seni, allusioni alle dimensioni del pene, contenuti relativi alla masturbazione; anche su YouTube, si trovano contenuti simili. Tutto ciò, crea falsi stereotipi e canoni di bellezza falsati.

Come agire? Abolire la pornografia non è la soluzione; serve, piuttosto, un cambiamento nell’approccio, che parta proprio dalla cultura del porno, che si concentri su principi educativi e istruttivi per fornire un percorso alla sessualità all’adolescente che non metta al centro l’oggettivizzazione e la sessualizzazione dei corpi.

Secondo il dottor Lorenzo Giacomi, psicologo clinico intervistato da La Svolta, «Per i genitori, affrontare l’argomento della sessualità con i figli è un passo cruciale della loro educazione. È fondamentale iniziare a discuterne sin da quando sono più giovani, ascoltando le loro preoccupazioni senza giudizi o imbarazzo e adeguando i discorsi alla loro età. E oltre agli aspetti fisici, è essenziale discutere di valori come rispetto e consenso. Il tutto in un ambiente sano, senza distrazioni o elementi di disturbo, in modo tale da rendere massima la comprensione del tema».

«L’educazione sessuale nelle scuole - continua lo psicologo - è di fondamentale importanza. Non solo aiuterebbe gli adolescenti a sviluppare le competenze necessarie per prendere decisioni informate sulla loro sessualità o sulla contraccezione, per esempio per evitare gravidanze indesiderate, ma li agevolerebbe molto anche nella sensibilizzazione e comprensione delle svariate malattie sessualmente trasmissibili esistenti in natura».

Bisogna prestare un’attenzione particolare anche agli effetti della pornografia in età adolescenziale, soprattutto per quanto riguarda l’abuso: «Un consumo eccessivo di pornografia da parte degli adolescenti può causare una distorsione dell’immagine della sessualità e numerose problematiche emotivo-relazionali, come la dipendenza. Anche in questo caso, un’adeguata supervisione dei genitori è fondamentale», conclude Giacomi.

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