Ambiente

Sostenibilità: cos’è il Battery Energy Storage System?

Produrre energia rinnovabile è fondamentale, così come immagazzinarla (quando in eccesso) per il futuro: questo è l’obiettivo dei Bess, i sistemi di stoccaggio a batteria, in crescita nel mercato Ue e Usa
Credit: @picture-alliance/dpa 
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25 ottobre 2023 Aggiornato alle 13:00

Per Battery Energy Storage System (Bess) intendiamo tutti quei dispositivi elettrochimici capaci di immagazzinare l’energia elettrica sotto forma di energia chimica all’interno di specifiche batterie, per poi rilasciarla quando necessario e più volte.

Questi sistemi di stoccaggio di energia occupano un posto particolarmente rilevante nell’integrazione delle fonti energetiche rinnovabili nella rete elettrica nazionale, aiutando a bilanciare l’offerta e la domanda di energia soprattutto in quelle fasi dell’anno in cui le rinnovabili non riescono a fornire abbastanza energia, evitando quindi il rischio blackout per carenza e migliorando complessivamente la flessibilità e l’efficienza della rete.

L’intermittenza che caratterizza il vento o luce del sole in determinati periodi dell’anno (come, a esempio, l’inverno) rende essenziale l’ingresso dei sistemi Bess nel campo della produzione energetica green, in quanto permette di un facile e immediato utilizzo di tutta quell’energia prodotta in eccesso da impianti eolici o parchi fotovoltaici (in periodi di sovrapproduzione o bassa domanda) e già immagazzinata, aiutando contemporaneamente tutti quei settori dell’industria hard to abate particolarmente energivori a ridurre progressivamente il ricorso ai combustibili fossili.

La diffusione di questi sistemi è in crescita nel mercato europeo e statunitense, fortemente amplificata da un sempre maggiore ricorso a energie provenienti da fonti rinnovabili. Secondo l’analisi realizzata da McKinsey (società internazionale di consulenza strategica al servizio di multinazionali, istituzioni e organizzazioni non profit), il mercato globale dei sistemi di stoccaggio di energia a batteria nel solo 2022 ha vissuto un vero e proprio rimbalzo grazie a investimenti per più di 5 miliardi di dollari, quasi il triplo rispetto all’anno precedente. Sono numeri che fanno riflettere sulla particolare attenzione che gli investitori prestano a questi prodotti, ma secondo il report sono destinati a lievitare fino a raggiungere i 120-150 miliardi di dollari entro il 2030.

“Con il calo dei prezzi delle batterie i sistemi Bess diventano più redditizi e offrono un’opportunità significativa” anche se, osserva l’analisi, quello dei sistemi di stoccaggio appare un mercato in divenire, ancora troppo “frammentato, con molti fornitori che si chiedono dove e come competere”.

Fra i segmenti capaci di offrire maggiori opportunità spicca quello pubblico, dove i Bess “cresceranno di circa il 29% l’anno per il resto del decennio” con utenti che spaziano tra utility (aziende quotate in borsa, che forniscono servizi di pubblica utilità come la produzione e distribuzione dei servizi elettrici, di gas e acqua) e gestori di reti pubbliche e sviluppatori di fonti rinnovabili.

Occupa la seconda fetta più sostanziosa della torta il settore commerciale e industriale (C&I), diviso a sua volta in 4 sotto-segmenti, tra i quali spicca quello delle infrastrutture di ricarica dei veicoli elettrici. La rotta green che il mondo dell’automotive ha scelto di percorrere, infatti, porterà la produzione e vendita di veicoli elettrici al 45% in più nel 2030 per McKinsey Center for Future Mobility, con un conseguente aumento della domanda di energia a cui le aziende e i proprietari delle stazioni di ricarica dovranno tenersi pronti.

Le stesse infrastrutture pubbliche e fabbriche stanno progressivamente cercando di dotarsi di Bess puntando “all’integrazione con le fonti rinnovabili in loco e all’ottimizzazione dell’autoconsumo”, che potrebbe portare come effetti benevoli non solo una sostanziale riduzione dei costi energetici ma anche la possibilità immettere l’energia immagazzinata in una batteria all’interno della rete pubblica, generando ricavi aggiuntivi attraverso la vendita della propria energia prodotta in eccesso dalle fonti rinnovabili.

Gli stessi benefici si potrebbero trarre anche dalle installazioni residenziali, il segmento meno popolare del mercato dei Bess, ma con tutte le carte in regola per raggiungere circa 20 GW nel 2030 secondo il report, in quanto questi sistemi “possono essere abbinati a pannelli fotovoltaici o integrati in case intelligenti o in sistemi di ricarica domestica per veicoli elettrici”.,

Non a caso secondo i dati dell’Osservatorio Sistemi di Accumulo di Anie (la federazione che rappresenta le imprese elettroniche ed elettrotecniche italiane) tra gennaio e marzo sono state installati dispositivi ben 20.832 dispositivi Bess, 97% delle quali combinate con impianti solari fotovoltaici residenziali.

Occorre dunque che gli operatori si muovano in fretta per intercettare la futura domanda di energia e potenziare l’efficienza delle catene di approvvigionamento, in modo da favorire la competitività a beneficio delle tasche dei consumatori. In questo scenario perennemente in evoluzione, l’Europa brilla fra i mercati più dinamici. Proprio il Regno Unito ospita il più grande sistema di accumulo di energia a batteria europeo, a due passi dal parco eolico più importante del mondo Dogger Bank, che al momento del suo completamento (previsto per il 2024) sarà in grado di alimentare circa 6 milioni di abitazioni britanniche.

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