Ambiente

Cestini intelligenti e… piccole grandi idee per il Pianeta

Non solo raccolta differenziata e prodotti biodegradabili. Se vuoi prenderti cura della Terra in modo geniale e green, ecco la rubrica che fa per te
Credit: Allison Saeng
Tempo di lettura 5 min lettura
15 maggio 2023 Aggiornato alle 17:00

Tra gli slogan più ricorrenti delle manifestazioni per il cambiamento climatico e contro l’inquinamento ambientale, ricordiamo tuttə il famoso “There is no planet B”. Già, non esiste un pianeta B, ma un piano B c’è. Anzi, più di uno.

Ogni giorno c’è qualcunə che ne sa una più del diavolo e lancia idee geniali e invenzioni eccezionali ed ecosostenibili. Come? Dando una nuova vita a oggetti quotidiani che regolarmente gettiamo senza riflettere sulle possibilità di riutilizzo o ingegnandosi per trasformare il banale in straordinario.

Se ti sei chiestə almeno una volta cosa puoi fare per salvare il Pianeta ma le risposte che hai trovato erano sempre le solite e banali raccomandazioni che segui già da una vita, allora questa è la rubrica che fa per te. Abbiamo raccolto le migliori invenzioni che possono aiutare la Terra che abitiamo. Tu sei dei nostri?

Resue-it

Reuse-it è un dispositivo dotato di una tecnologia in grado di riciclare i fogli di carta degli uffici per creare post-it, permettendo di riutilizzare e dare una seconda vita a quei fogli che, altrimenti, sarebbero destinati a essere cestinati.

In media, ogni anno negli uffici vengono utilizzati da ciascun impiegato 10.000 fogli, stampati solo da un lato. Uno spreco che comporta la distruzione di circa 300.000 alberi. Con Reuse-it i fogli vengono riutilizzati, trasformando in comodi post-it i lati non stampati.

Il processo si divide in due fasi: quella del taglio e quella dell’incollaggio. Il funzionamento è semplice: bisogna aprire il dispositivo (che si presenta sotto forme diverse - come un quadrato, una stella, un cerchio - a seconda della forma che si desidera dare al proprio post-it riciclato), inserire il foglio, chiudere il dispositivo ed esercitare una pressione dall’alto per avviare il processo di taglio e incollaggio in sequenza.

Nel primo passaggio, una lama taglia la carta dandogli la forma prescelta; successivamente il foglio viene spinto da una pressa verso il basso, fino a raggiungere l’area in cui è collocata la colla, che si attaccherà sul foglio ritagliato.

Una molla, collocata al di sotto della superficie in cui è presente la colla, sposta il post-it appena creato nella posizione iniziale. A questo punto, è necessario semplicemente riaprire il dispositivo ed estrarre il post-it.

Bing Bin

Bing Bin è un cestino intelligente, in grado di riconoscere, compattare e ordinare la spazzatura in maniera autonoma e automatica.

Il suo funzionamento è semplice: basta inserire l’immondizia nel foro del bidoncino e Bing Bin si occupa di tutto il resto, utilizzando la tecnologia di riconoscimento delle immagini per determinare il tipo di rifiuto.

Dopo aver riconosciuto il tipo di rifiuto introdotto, il dispositivo lo comprime e lo lascia cadere in un vassoio rotante, che gira fino a posizionarsi nell’area di smaltimento del materiale corretta.

Pensato originariamente per le beverage room delle aziende, Bing Bin include anche una tecnologia per separare i liquidi dai contenitori: se le bottiglie, infatti, contengono liquidi, il dispositivo blocca il funzionamento e accende una spia rossa. Sarà necessario svuotare la bottiglia e, solo a quel punto, reinserirla nel cestino.

Bing Bin presenta all’esterno delle strisce trasparenti che permettono di visualizzare lo stato di riempimento di ogni bidoncino e, quindi, di svuotarlo quando è pieno.

Bing Bin riduce l’inquinamento ed è anche a basso impatto ambientale: basti pensare che i rifiuti differenziati grazie alla tecnologia del dispositivo non vengono raccolti in sacchetti di plastica, ma in cartucce intercambiabili e riutilizzabili che, una volta sature, vengono cambiate dal personale addetto alla manutenzione.

Green Polyols

Green Polyols è una startup pugliese che si occupa di recupero e preparazione per il riciclaggio di materiale plastico e che ha presentato un prototipo di impianto sperimentale e innovativo per dare nuova vita ai vecchi materassi e ai residui delle lavorazioni degli stessi.

Il progetto, nato dalla collaborazione tra Green Polyols, New Wind, MecProd e il gruppo di ricerca del professore Michele Modesti del dipartimento di Ingegneria industriale dell’Università di Padova e finanziato dalla Regione Puglia, ha l’obiettivo di rendere possibile il recupero degli sfridi del poliuretano (residui di lavorazione) utilizzati nella produzione di cuscini e materassi.

In particolare, l’idea della startup è quella di raccogliere i residui e, anziché lasciarli finire in discarica, riportarli allo stadio liquido sotto forma di polioli, per trasformarli poi in poliuretano e, quindi, in nuovi materassi, guanciali o altri prodotti per il benessere della persona.

Grazie a Green Polyols, dunque, i residui di lavorazione vengono riciclati e, invece di essere un costo, diventano una nuova risorsa, permettendo anche di ridurre le emissioni di anidride carbonica derivanti dal trasporto e dallo smaltimento dei rifiuti.

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