Futuro

Alla ricerca della longevità

Una clinica immersa nel cuore delle montagne svizzere promette di regalarci una vita più lunga e rilassata. Verità o menzogna?
Credit: cottonbro studio
Tempo di lettura 5 min lettura
17 febbraio 2023 Aggiornato alle 17:00

Tra le Alpi innevate e le rive del lago Lemano, nella cittadina svizzera di Montreux, c’è una clinica che promette di farci vivere una vita più calma e rilassata, ma soprattutto più lunga.

Si tratta della Clinique La Prairie, un lussuoso complesso medico circondato dalla natura. Nato nel 1931 per iniziativa del dottor Paul Niehans, unisce hotel, spa, ristorante e centro sanitario in un grande residence e sostiene di utilizzare trattamenti sperimentali in grado di allungare le nostre vite.

La clinica utilizza un approccio che viene chiamato olistico, secondo il quale tutto il corpo deve essere in piena armonia, è questo il punto centrale, grazie a una corretta alimentazione, attività fisica e cure mediche sperimentali dedicate.

Per provare a vivere questa esperienza innovativa, il Financial Times ha visitato Clinique La Prairie cercando di capire e documentare le tecniche utilizzate. Ma i dubbi non sono mancati.

Il trattamento che viene proposto inizialmente è il “detox-reset”. Nessuna puntura miracolosa, ma un vero e proprio viaggio interiore nelle nostre abitudini alimentari e fisiche in grado di creare un percorso disintossicante e rilassante, che prevede il rafforzamento del sistema immunitario, e piani sanitari personalizzati che intervengono sullo stile di vita dei singoli pazienti.

Nel corso del trattamento si impara poi a gestire meglio lo stress con la meditazione, che riduce al minimo ansia e tensione. Ci si sottopone a massaggi effettuati da fisioterapisti e fisioterapiste esperte e si effettuano anche sedute di crioterapia - la “terapia del ghiaccio” - in cui il corpo viene esposto per circa tre minuti a temperature che raggiungono anche 130 gradi sotto lo zero per contrastare infiammazioni muscolari.

Anche l’alimentazione, che rientra nel piano di disintossicazione, viene controllata: tutti i piatti preparati dallo chef del ristorante sono vegani e contengono micronutrienti selezionati. Faranno parte della vita dei pazienti anche una volta usciti dalla clinica, grazie a lezioni impartite da nutrizionisti e nutrizioniste sulla sana alimentazione.

In definitiva, l’esperienza del Financial Times è stata buona, ma molto costosa. Il soggiorno è ricco di programmi e attività, elementi che richiedono ingenti risorse economiche che non tutti potrebbero avere a disposizione.

La ricerca della longevità è un interrogativo ancora troppo grande per essere affrontato con assoluta certezza e l’esperienza nella clinica sembra essere più un soggiorno per trascorrere la vecchiaia in serenità, con trattamenti di bellezza: «La longevità è un viaggio  - dice al FT Simone Gibertoni, Amministratore delegato della clinica svizzera  -  e il posto migliore per intraprenderlo è qui».

Il benessere è uno dei settori più in ascesa: secondo il Global Wellness Institute, infatti, nel 2020 ha raggiunto la soglia dei 4 triliardi di dollari e si prevede che nel 2025 arrivi a 7 triliardi.

Secondo il New York Times, celebri personaggi tra cui Larry Ellison – cofondatore della compagnia informatica Oracle - e Jeff Bezos – fondatore di Amazon - hanno investito miliardi di dollari per vivere più a lungo.

Tornando alla ricerca della longevità, avere una lunga vita significa anche avere nuovi obiettivi da poter raggiungere, nuove emozioni, nuove esperienze e nuove possibilità di scoprire il mondo. Come riportato da Ourworldindata, l’aspettativa di vita mondiale ha superato i 72 anni. È un progresso enorme rispetto ai secoli precedenti e ci insegna che potremmo alzare sempre di più l’asticella. Ma bisogna fare attenzione alle diseguaglianze mondiali: l’aspettativa di vita del continente africano è la più bassa del mondo: secondo OurWorldInData supera a malapena i 61 anni.

Il mondo della scienza ha indagato molto sui processi di invecchiamento e ci ha fornito numerose scoperte, come quella del dipartimento di genetica di Harvard - frutto di un lavoro durato oltre tredici anni - secondo cui l’invecchiamento sarebbe un processo reversibile e manipolabile.

La ricerca dimostra che la vecchiaia non deve essere trattata come una malattia o disgrazia da curare con cure miracolose. Va affrontata come un naturale decorso delle nostre vite, in cui vanno trovati i motivi che portano all’invecchiamento cercando di bloccarli, anche grazie all’intelligenza artificiale e a una buona alimentazione.

Un interessante progetto del Nica – Istituto britannico sulla longevità e innovazione – chiamato “città della longevità: la salute è la nuova ricchezza”, ha dato vita allo sviluppo di politiche per promuovere stili di vita più salutari attraverso le infrastrutture delle città. Il progetto prevede la realizzazione di una serie di iniziative sparse per la città di Newcastle – nei musei, negozi, ristoranti e altre attività - che aiutano i cittadini a vivere in salute e condurre una vita più sana.

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