Ambiente

Isolotti galleggianti e… piccole grandi idee per il Pianeta

Non solo raccolta differenziata e prodotti biodegradabili. Se vuoi prenderti cura della Terra in modo geniale e green, ecco la rubrica che fa per te
Credit: Dstudio Bcn
Tempo di lettura 4 min lettura
9 gennaio 2023 Aggiornato alle 16:00

Tra gli slogan più ricorrenti delle manifestazioni per il cambiamento climatico e contro l’inquinamento ambientale, ricordiamo tuttə il famoso “There is no planet B”. Già, non esiste un pianeta B, ma un piano B c’è. Anzi, più di uno.

Ogni giorno c’è qualcunə che ne sa una più del diavolo e lancia idee geniali e invenzioni eccezionali ed ecosostenibili. Come? Dando una nuova vita a oggetti quotidiani che regolarmente gettiamo senza riflettere sulle possibilità di riutilizzo o ingegnandosi per trasformare il banale in straordinario.

Se ti sei chiestə almeno una volta cosa puoi fare per salvare il Pianeta - ma le risposte che hai trovato erano sempre le solite e banali raccomandazioni che segui già da una vita – allora questa è la rubrica che fa per te. Abbiamo raccolto le migliori invenzioni che possono aiutare la Terra che abitiamo. Tu sei dei nostri?

Questa settimana imparerai a saperne di più su degli strani isolotti galleggianti (e artificiali) che aiutano a ripulire l’ambiente; su una particolare tecnica che potrebbe permetterci di riciclare carbonio quasi all’infinito; su SeAB Energy, una società che opera nel settore delle energie rinnovabili e che ha inventato 2 particolari sistemi di produzione di energia.

Curiosə? Iniziamo subito!

Isolotti galleggianti

In vari Paesi sparsi in tutto il mondo, in primis negli Stati Uniti, in Australia, in Brasile e nel Regno Unito, sono comparsi improvvisamente degli strani isolotti verdi e galleggianti nei canali delle città: si tratta di vere e proprie isole (ovviamente costruite artificialmente) che sono in grado di ripulire le acque urbane delle grandi città, riducendo l’effetto delle sostanze tossiche nell’ambiente.

Gli isolotti presentano una varietà di piante che hanno l’obiettivo di filtrare i sedimenti e gli agenti contaminanti delle acque urbane, migliorandone la qualità. Le installazioni, inoltre, riescono grazie alla vegetazione, ad attrarre la fauna selvatica, diventando habitat ideale per uccelli, mammiferi, insetti, farfalle e pesci.

Il riciclo (infinito) del carbonio

Gli ingegneri della start up neo zelandese Lanzatech, leader mondiale nella fermentazione del gas, nella produzione di carburanti e prodotti chimici sostenibili attraverso la conversione biologica delle emissioni di carbonio, stanno sperimentando una tecnica di riciclaggio dell’anidride carbonica mediante l’utilizzo dei batteri.

Scienziati e ricercatori dell’azienda hanno sviluppato un processo che serve a trasformare i gas di scarico, come le emissioni dell’industria pesante o il syngas generato da qualsiasi fonte di biomassa, in prodotti utili.

La loro tecnologia di riciclo del carbonio si basa sulla fermentazione batterica: l’ ingrediente fondamentale, infatti, è il Clostridium autoethanogenum, un batterio utile a convertire selettivamente il carbonio di scarto in etanolo, acetone o isopropanolo.

Sono tanti i marchi che, a oggi, hanno deciso di realizzare prodotti come combustibili sostenibili, imballaggi, cosmetici, prodotti per la pulizia e tessuti con carbonio riciclato e, a fine anno 2022, l’azienda aveva già destinato al riciclo 190.000 tonnellate di emissioni di CO2.

Ora l’obiettivo è riuscire mettere in funzione almeno 20 impianti, di cui 7 sono in costruzione e 7 in progettazione.

SeAB Energy

SeAB Energy è una società, con base nel Regno Unito, che opera nel settore delle energie rinnovabili e del recupero di energia dai rifiuti.

Le sue tecnologie di punta sono Muckbuster e Flexibuster, 2 sistemi da installare nei container che trasformano i rifiuti organici producendo energia verde rinnovabile sotto forma di biogas, attraverso la degradazione batterica di materiali organici in condizioni anaerobiche.

Muckbuster è stato progettato per trattare liquami, fanghi e un’ampia varietà di flussi di rifiuti simili: è un digestore anaerobico completamente automatizzato che trasforma i rifiuti agricoli problematici o le acque reflue in energia utile. In particolare, una volta installato, Muckbuster pompa il liquame in un’unità dove viene digerito dai batteri che rilasciano biogas come parte del processo. Questo biogas viene quindi utilizzato per alimentare un motore che fornisce elettricità e calore.

Flexibuster, invece, è stato progettato per catturare l’energia racchiusa in un’ampia gamma di flussi di rifiuti organici ed è la soluzione ideale per qualsiasi azienda che produca da 300 kg a 2.500 kg di rifiuti organici su base giornaliera: la sua tecnologia è in grado di trasformare in modo sicuro tutti i tipi di rifiuti alimentari in energia utile e preziosa.

Flexibuster
Flexibuster Credit: seabenergy.com

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