Ambiente

I Giochi di Beijing 2022 saranno campioni olimpici di greenwashing?

Molte le misure green adottate, alcune anche imponenti e all’avanguardia: ma sarà davvero sufficiente?
Chiara Manetti
Chiara Manetti giornalista
Tempo di lettura 3 min lettura
13 gennaio 2022 Aggiornato alle 09:00

I Giochi Olimpici di Pechino 2022 saranno all’insegna della sostenibilità: l’energia elettrica alimenterà tutti gli impianti delle competizioni, verranno trapiantati 30 mila alberi in montagna ​​per proteggere la flora autoctona durante i lavori e saranno applicate varie tecnologie d’avanguardia per ridurre le emissioni. Ma saranno davvero così green?

Secondo quanto riportato sul Council on Foreign Relations nello studio intitolato “The Olympics Are Hard on the Environment. Will the 2022 Beijing Games Continue the Trend?” (Le Olimpiadi sono dannose per l’ambiente. I giochi di Beijing del 2022 continueranno questo trend?, ndr), le competizioni invernali richiedono molta neve per sport come lo sci e lo snowboard. Le tre sedi prescelte - Pechino, Yanqing e Zhangjiakou - hanno in realtà climi aridi e sono inadatte a ospitare i giochi invernali.

A Pechino, in particolare, le precipitazioni sono poco frequenti. Le Olimpiadi di Sochi 2014 e le Olimpiadi di Pyeongchang 2018 sono state criticate proprio per ragioni simili. Il presidente cinese Xi Jinping il 4 gennaio ha visitato i siti di gara che apriranno ufficialmente il 4 febbraio. Saranno i primi a utilizzare elettricità verde e rinnovabile al 100%, e per la prima volta verrà utilizzata una tecnologia di produzione del ghiaccio con CO2 a basso impatto energetico e con un’efficienza del 30% superiore a quella dei metodi tradizionali. Lo ha spiegato nello specifico Wu Xiaonan, direttore del team operativo del National Speed Skating Oval: “Il raffreddamento è molto uniforme, le emissioni di CO2 sono vicine allo zero e la temperatura della superficie del ghiaccio può essere controllata con una tolleranza di soli 0,5 gradi”.

Nello stadio che ospiterà le gare di pattinaggio artistico e di velocità verranno utilizzate delle tecnologie foto-acustiche per riciclare il calore di scarto generato nel processo di refrigerazione, risparmiando così più di 1 milione di kilowattora all’anno. Tra le 12 sedi in cui si svolgeranno i Giochi, solo 1 è stata costruita ex novo: il Nastro di Ghiaccio, così viene chiamato l’edificio ovale che, grazie al suo particolare design, ha consentito un grande risparmio di materiale, con un consumo d’acciaio di un quarto rispetto alle strutture tradizionali. La piattaforma di salto con gli sci, invece, è stata realizzata rimodernando una vecchia acciaieria.

Ma l’impatto ambientale si misura anche nei modi in cui le persone raggiungono i siti olimpici: Pechino ha creato una rete di trasporto pubblico verde per l’occasione e, con un parco autovetture costituito al 100% da veicoli di servizio a risparmio energetico e a energia pulita, prevede di ridurre le emissioni di CO2 di circa 11 mila tonnellate. Eppure, secondo numerosi attivisti e scienziati, si tratta di misure superficiali che mascherano carenze di sostenibilità più ampie. Campioni olimpici di greenwashing?