Diritti

Ha vinto Giorgia

Fratelli d’Italia svetta fra tutti con il 26% dei voti, mentre il centrodestra raggiunge il 44% circa
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26 settembre 2022 Aggiornato alle 07:00

I risultati della mattina

Dati aggiornati alle 6:50 del 26/09/2022

La vittoria è di Fratelli d’Italia, intorno al 26%, mentre il centrodestra (dove sia la Lega che Forza Italia sono arrivati circa all’8%) ottiene la maggioranza con il 44% circa. Il centrosinistra ha ottenuto poco più del 26% dei voti. Il Pd non arriva al 20% (si assesta a poco sopra il 19%), i Cinque Stelle quasi al 15% mentre il Terzo Polo tocca quasi l’8%.

L’affluenza definitiva alle urne è stata del 63,91%, 9 punti in meno rispetto alle ultime elezioni politiche, raggiungendo così il dato più basso della storia della Repubblica.

«Questo è il tempo della responsabilità il tempo in cui se si vuole far parte della storia si deve capire quale responsabilità abbiamo verso decine di milioni di persone, perché l’Italia ha scelto noi e non la tradiremo come non l’abbiamo mai tradita - ha dichiarato Giorgia Meloni - Se saremo chiamati a governare la nazione lo faremo per tutti, per unire un popolo esaltando ciò che unisce piuttosto che ciò che divide». ⁠

«Il fatto che Fdi sia primo partito significa tante cose per tanti di noi: questa è sicuramente una notte di orgoglio, di riscatto, di lacrime, abbracci, sogni - ha aggiunto questa notte la leader di Fratelli d’Italia - Però quando questa notte sarà passata dovremo ricordarci che non siamo a un punto di arrivo ma di partenza e da domani dobbiamo dimostrare il nostro valore. Questo è il tempo della responsabilità, il tempo in cui se si vuole far parte della storia si deve capire quale responsabilità abbiamo verso decine di milioni di persone perché l’Italia ha scelto noi e non la tradiremo come non l’abbiamo mai tradita».

Senato: la terza proiezione

Dati aggiornati alle 01:14 del 26/09/2022

La terza proiezione al Senato vede primo il centrodestra (44%) con alla testa Fratelli d’Italia (26,1%) seguito dalle gambe corte di Lega (8,8%) e Forza Italia (8.2%). Ultimo Noi Moderati (0,9%).

A 18 punti di distacco il Centrosinistra col 26%. Il Partito Democratico si attesta verso il basso al 18,7%, risultando il vero sconfitto di queste elezioni. Seguono l’alleanza Verdi-Sinistra (3,6%) e +Europa (3,1%), mentre la costola di Luigi Di Maio non raggiunge la soglia dell’1% (0,6).

Terzo il M5S (16%), che ottiene un risultato superiore alle aspettative iniziali. Il Terzo Polo formato da Azione-Italia Viva porta a casa un discreto risultato col 7,7% dei voti, mentre Italexit (1,7%) di Gianluigi Paragone e Unione Popolare di Luigi de Magistris (1,3%) si attestano entrambi sotto la soglia del 3%.

Senato: la seconda proiezione

Dati aggiornati alle 00:23 del 26/09/2022

La seconda proiezione al Senato vede primo il centrodestra (43,8%) con alla testa Fratelli d’Italia (26%) seguito dalle gambe corte di Lega (8,7%) e Forza Italia (8.2%). Ultimo Noi Moderati (0,9%).

A 18 punti di distacco il Centrosinistra col 25,8%. Il Partito Democratico si attesta verso il basso al 18,3%, risultando il vero sconfitto di queste elezioni. Seguono l’alleanza Verdi-Sinistra (3,7%) e +Europa (3,1%), mentre la costola di Luigi Di Maio non raggiunge la soglia dell’1% (0,7%).

Terzo il M5S (16,6%), che ottiene un risultato superiore alle aspettative iniziali. Il Terzo Polo formato da Azione-Italia Viva porta a casa un discreto risultato col 7,8% dei voti, mentre Italexit (1,6%) di Gianluigi Paragone e Unione popolare di Luigi de Magistris (1,4%) si attestano entrambi sotto la soglia del 3%.

Trend poll

Dati aggiornati alle 23:00 del 25/09/2022

I primi exit poll confermano Fratelli d’Italia in testa al 25% con un a forbice dal 23 al 27%. Segue il Partito Democratico al 20% con un margine compreso tra 18 e 22%. Al terzo posto il Movimento 5 Stelle al 15,5% (13,5-17,5). Seguono Lega (11,5%), Forza Italia e Terzo Polo (ex aequo al 7%). Al 3,5% l’alleanza Verdi-Sinistra.

Rischiano di finire sotto la soglia di sbarramento +Europa (2,5%) e Italexit (2,5%), che non essendosi presentata in coalizione rischia di scomparire dallo spettro. Ancora sotto Noi Moderati (1,5%) e infine Unione Popolare e Impegno Civico (1%). Sotto la soglia dell’1% i voti andranno dispersi e ridistribuiti fra tutte le forze politiche.

In questo quadro la coalizione di centrodestra avrebbe tra il 43 e il 47%. Quella di centrosinistra tra il 25 e il 29%. Sono i dati dei cosiddetti “trend poll” a cura della società di ricerche Swg, frutto degli exit poll realizzati all’uscita dei seggi incrociati con le interviste effettuate a partire da agosto allo scopo di evitare il più possibile errori campionari derivanti dal dato impressionistico raccolto al momento.

La leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni otterrebbe così più voti della somma di Forza Italia e Lega, consolidando il suo dominio nella coalizione di centrodestra. Male per Matteo Salvini, che con queste percentuali rischia di veder vacillare la guida del partito.

Enrico Letta ha nel mirino il 22% delle Europee del 2019, ma lo spettro del 19% alle consultazioni del 2018 è ancora presente. Il pareggio di Terzo Polo e Forza Italia può considerarsi un buon risultato per la neonata alleanza centrista, anche se il leader di Italia Viva Matteo Renzi puntava al 10%.

In base al secondo Instant poll di Quorum/Youtrend per Sky Tg24, alla Camera a Fdi andrebbero 114 seggi, 71 al Pd, alla Lega 69. Al Movimento 5 Stelle andrebbero 45 seggi, a Forza Italia andrebbero 46 seggi, ad Azione 19 seggi, all’Alleanza Verdi e Sinistra 14 seggi, a +Europa 3 seggi, a Noi Moderati 7 seggi, a Impegno Civico 1 seggio.

La Supermedia YouTrend/Agi realizzata facendo una media ponderata dei sondaggi nazionali sulle intenzioni di voto al 9 settembre, fotografava prima la Meloni col 24,4% dei voti, seguita da Pd (21,5%) e M5S (13,2%). A livello di coalizioni era dato primo il centrodestra (45,9%) seguito dal centrosinistra (28,5%). Il Terzo Polo era dato al 6,8%.

Alle 19 l’affluenza alle urne è stata registrata al 51,16%, in calo di oltre il 7% rispetto al rilievo omologo effettuato nel 2018 (58,40%). Se la tendenza venisse confermata, si tratterebbe del dato più basso della storia repubblicana. Nella precedente chiamata alle urne, risalente al 2018, l’affluenza definitiva fu di circa il 73%, il record più basso di sempre fino a quel momento.

Soglie di astensionismo alte in molte grandi città come Napoli (-10,7), Genova (-8), Firenze (-4), Milano (-3). Tra le regioni più colpite quelle del Sud a partire da Campania (-15), Calabria (-13), Sardegna (-12,6). Ma anche Molise (-13,9) e Toscana (-6,3).

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