Futuro

Quali app scaricano russi e ucraini

Dall’inizio della guerra, a cambiare sono state anche le tendenze negli app store degli smartphone di russi e ucraini. Dalle applicazioni che avvertono di un imminente attacco aereo a quelle per mandare messaggi criptati
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13 aprile 2022 Aggiornato alle 15:00

Per capire come la vita dei russi e degli ucraini sia cambiata dall’inizio della guerra, può essere persino utile guardare le app più scaricate nei due Paesi prima e durante il conflitto armato su larga scala.

Secondo i dati di Sensor Tower, un tool di App Store Optimization che traccia i download a seconda dei Paesi, nelle settimane che hanno preceduto l’invasione russa dell’Ucraina, in entrambi i Paesi venivano scaricate per lo più applicazioni di giochi per smartphone, social media – come Facebook e TikTok – e app di comunicazione, come Telegram. La situazione non è cambiata neanche durante i primi giorni della guerra: in Ucraina, l’app maggiormente scaricata era quella che fornisce servizi statali chiamata Diia e che permette di accedere a documenti ufficiali come la patente; in Russia, invece, tra le più famose AliExpress e OZONE, che offrono entrambe servizi di shopping online.

Con il passare dei giorni, gli ucraini hanno cominciato a scaricare in massa applicazioni di messaggistica “sicura”, facendo aumentare in 1 sola settimana quasi del 700% i download di Signal, l’app che utilizza la crittografia end-to-end nei messaggi (la crittografia end-to-end è un metodo di sicurezza che protegge le comunicazioni, inclusi testi scritti e allegati, da foto a video. Grazie a essa, non è possibile leggere e intercettare i messaggi durante il trasferimento tra il telefono e l’utente che li manda e quello che li riceve). Al sesto giorno di guerra, il 1° marzo, le app più scaricate in Ucraina sono state invece le cosiddette “Alarm apps” in grado di inviare notifiche agli utenti su imminenti attacchi aerei nel Paese. Un po’ più a est, dall’altra parte del confine, in Russia, la domanda per le VPN - virtual private network – una rete virtuale privata che garantisce privacy, anonimato e sicurezza dei dati grazie alla quale è possibile aggirare le restrizioni in vigore in un paese, hanno raggiunto un picco di download.

Secondo Top10VPN, infatti, la domanda di VPN è ripresa in Russia nel fine settimana del 12-13 marzo, quando le autorità russe hanno bloccato l’accesso a Instagram. Il giorno con più richieste è stato però il 14 marzo rispetto alla domanda media giornaliera nella settimana precedente l’invasione dell’Ucraina.

Il divieto ufficiale della Russia nell’utilizzo di Facebook e Twitter del 4 marzo aveva precedentemente alimentato la domanda di servizi VPN, spingendola oltre il 1.000% in più rispetto alla media. Le restrizioni dei social media sono iniziate nel fine settimana del 26-27 febbraio con velocità di accesso alle piattaforme così limitate da renderle inutilizzabili, azione che ha obbligato i russi a rivolgersi in numero crescente ai servizi VPN.

L’analisi di Top10VPN dei siti bloccati in Russia dall’inizio della guerra in Ucraina, ha mostrato che il Cremlino ha bloccato oltre 500 siti relativi alla guerra, inclusi BBC News, Deutsche Welle e Voice of America, tutti disponibili anche in lingua russa. Il 15 marzo le autorità russe hanno confermato di aver cercato di bloccare il traffico VPN e che avrebbero continuato a farlo - le reti virtuali private non sono illegali in Russia, ma devono essere approvate dal Governo e devono rispettare le richieste dello stesso di limitare l’accesso a determinati siti Web.

Starlink è entrata nella top 10 dell’Ucraina il 12 marzo: l’app fornisce l’accesso al servizio Internet satellitare di SpaceX di Elon Musk. Il CEO, a un paio di giorni dall’inizio della guerra, ha inviato antenne e sistemi per usare Starlink e connettersi anche se le reti via cavo e cellulari venissero compromesse.

Mentre Telegram ha di gran lunga superato WhatsApp in Russia - dopo essere stato utilizzato come fonte di pubblicazione di notizie da media statali ed essere stato promosso dal Cremlino - in Ucraina, per distrarsi dalla quotidianità e dalle bombe, sono ancora popolari le app di giochi online, così come quelle per imparare nuove lingue, da Duolingo a Busuu. Nella vicina Polonia, che ha accolto più di 2 milioni di rifugiati ucraini, il numero di utenti Duolingo che studiano l’ucraino è cresciuto di oltre 25 volte dall’inizio della guerra.

Le tendenze di download delle app non possono contestualizzare completamente la realtà di un Paese che ne invade un altro, e non è possibile paragonare i morti, le case distrutte, le famiglie divise con l’impossibilità di accedere a Instagram. Danno però un quadro di come la vita sia cambiata, radicalmente, in tutti e 2 i Paesi.

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