Economia

Transizione digitale: arrivano i contributi a fondo perduto per le imprese

Dalle Giunte Regionali del Veneto, dell’Emilia-Romagna e del Friuli-Venezia Giulia sono attesi contributi a fondo perduto per sostenere le imprese verso una trasformazione innovativa e tecnologica
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27 marzo 2024 Aggiornato alle 08:00

Da alcune Regioni del Nord Italia arrivano interessanti opportunità per le piccole, medie e micro imprese che vogliono investire verso una maggiore digitalizzazione e innovazione tecnologica della propria struttura organizzativa e produttiva.

In un contesto economico in costante mutamento un efficientamento aziendale può rappresentare una strategia vincente tanto per le micro imprese che per quelle di medio grande dimensioni (definite come Mid cap).

Emilia-Romagna

Dieci milioni di euro è il plafond destinato dalla Regione Emilia Romagna, e finanziato con le risorse Por Fesr 2021/2027, per sostenere le Pmi verso la transizione tecnologica e verde.

La domanda potrà essere presentata entro le ore 13:00 del prossimo 7 maggio tramite l’applicazione Sfinge 2020 e con l’ausilio dello Spid, Cie o della Carta Nazionale dei servizi del rappresentante legale dell’impresa.

Il contributo potrà essere richiesto per un importo minimo di 30.000 euro e un massimo di 50.000 euro, pari al 75% del costo totale dell’investimento.

Il bando, tuttavia, prevede delle possibilità di maggiorazione dell’importo concesso in base a un sistema premiale.

Per esempio a fronte di una documentazione comprovante l’inserimento di nuovi “talenti” all’interno dell’organico dell’impresa potrebbe essere prevista l’aggiunta di dieci punti percentuali all’importo del contributo concesso. Ad essere ammesse sono tutte le spese inerenti alla realizzazione del progetto (comprese quelle per attività e servizi di consulenza e progettazione); restano, invece, esclusi i pagamenti delle tasse, le attività di formazione professionale o qualsiasi costo non pertinente all’investimento di riferimento.

Friuli-Venezia Giulia

La Regione del Friuli-Venezia Giulia ha messo a disposizione 13.043.942 euro per le imprese con sede operativa nel territorio che effettuano investimenti innovativi e tecnologici. Potranno accedervi anche le aziende che, pur non avendo una sede all’interno della regione al momento della richiesta, si impegneranno all’apertura della stessa prima della rendicontazione del progetto.

Per partecipare al bando gli interessati dovranno inviare le richieste entro il 30 aprile 2024 in modalità informatica e potranno usufruire (se in regime de minimis) di un contributo a fondo perduto per il 50% della spesa sostenuta, diversamente l’importo sarà pari al 20% dell’investimento per le micro e le piccole imprese e del 10% per le aziende di medie dimensioni. In ogni caso il beneficio non potrà superare i 250.000 euro.

Tra le spese ammesse vi sono per esempio l’acquisizione e l’installazione di hardware e apparati networking, ma anche l’acquisto di software, servizi di cloud computing per la registrazione di domini e di caselle di posta elettronica, oltre alla possibilità di ottenere il contributo economico per servizi di consulenza circa l’analisi e la progettazione dei sistemi acquisti.

Fondamentale è che i progetti beneficiari vengano realizzati entro 12 mesi dalla notificazione della concessione dell’Aiuto per gli Investimenti digitali.

Veneto

Sulla stessa scia anche la Regione Veneto che annuncia la prossima apertura di un bando volto a incentivare le aziende verso una trasformazione 4.0 dei processi di produzione con l’erogazione di 42 milioni di euro. Per partecipare verranno presto indicate direttamente sul sito della Regione le informazioni dettagliate e le modalità di presentazione della domanda. Sicuramente sarà indispensabile che le aziende mettano in atto dei processi innovativi nell’ambito del prodotto o del processo aziendale e che l’investimento di riferimento sia compreso tra i 20.000 e i 500.000 euro.

Anche in questo caso potranno, però, essere previsti degli incrementi all’importo massimo ottenibile.

Per esempio, per investimenti legati alla Transizione 4.0 potrebbe essere erogato anche un 2% aggiuntivo, così come un 3% potrebbe essere riconosciuto ad aziende in possesso di certificazioni ambientali.

Il contributo potrà essere erogato anche per le imprese che utilizzano operazione di finanziamento differenti come la forma dell’agevolato o del leasing (in quest’ultimo caso obbligatorio sarà poi il riscatto del bene oggetto del contributo).

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