Economia

Breve storia della Lada

Le sanzioni occidentali cominciano a colpire duramente Mosca. Tra le imprese russe obbligate a fermarsi a causa della carenza di materiali c’è anche l’AvtoVaz, oggi controllata da Renault, che produce l’automobile-simbolo della Guerra Fredda
Una Lada parcheggiata all'esterno di un vecchio edificio a Mosca, che nasconde l'ingresso del Bunker 703 del Ministero degli Affari Esteri dell’Urss, oggi un museo aperto a visitatori (EPA/MAXIM SHIPENKOV)
Una Lada parcheggiata all'esterno di un vecchio edificio a Mosca, che nasconde l'ingresso del Bunker 703 del Ministero degli Affari Esteri dell’Urss, oggi un museo aperto a visitatori (EPA/MAXIM SHIPENKOV)
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20 marzo 2022 Aggiornato alle 17:00

A 3 settimane dall’inizio della guerra in Ucraina, sembrano lontani gli anni dell’entusiasmo sovietico, anche a 1000 km a sud-est da Mosca, nella cittadina di Togliatti, ribattezzata in onore del segretario del Partito Comunista italiano dopo la sua morte nel 1964. Dall’AvtoVAZ di Togliatti, in quel periodo d‘oro uscirono migliaia di vetture dando inizio allo sviluppo della motorizzazione sovietica. Anche grazie all’Italia e allo storico accordo firmato nell’agosto del 1966 tra la Fiat e l’URSS per la costruzione del gigantesco impianto produttivo AvtoVAZ (acronimo di Fabbrica Automobilistica del Volga), una fabbrica grande il doppio di Mirafiori, nata insieme alla cittadina.

Oggi l’azienda controllata dal gruppo automobilistico francese Renault è ferma come molte imprese russe, a causa delle sanzioni inflitte alla Federazione Russa per l’invasione in Ucraina. Dopo lo stop alla produzione all’inizio di marzo per 4 giorni, l’annuncio di ferie anticipate per i 35.000 dipendenti dell’AvtoVAZ dal 4 al 24 aprile: non riesce a produrre perché non arrivano le necessarie forniture di componenti elettronici, ha reso noto il suo ufficio stampa. Componenti della tedesca Bosch che, come molte industrie tedesche, ha deciso di interrompere le esportazioni verso la Russia: secondo i dati della Higher School of Economics di Mosca, l’industria automobilistica russa dipende per il 95% dall’importazione dall’estero dei componenti con cui vengono assemblate le vetture. Prima dello stop della produzione, in sole due settimane, i prezzi di vendita per una berlina Lada erano aumentati del 23,4%.

Oggi il marchio Lada è presente in oltre 20 Paesi con 5 modelli (Vesta, XRAY, Largus, Granta e Niva), nel 2021 ha venduto 350.714 veicoli sul mercato locale, rappresentando il 21% delle immatricolazioni di auto nuove in tutta la Russia, dove il brand è stato una forza trainante per oltre 50 anni, facendo sognare un’intera generazione.

Quelle vetture prodotte negli anni Settanta così simili alla Fiat 124 sono infatti diventate un simbolo dell’Unione Sovietica e della catena di montaggio: la fabbrica VAZ era il più grande insediamento industriale del settore in Russia e dell’est Europa e uno dei più grandi del mondo con 140 km di linee produttive. La Zhigulì, nome con cui era nota in Russia il modello 2101, come i monti Zhigulì situati sulla riva destra del Volga, contribuì alla motorizzazione di massa sovietica come la Fiat 600 o la Volkswagen Maggiolino. Il 22 aprile del 1970, nel giorno del centesimo compleanno di Vladimir Lenin, dall’AutoVAZ di Togliatti esce la prima automobile Zhigulì: un anno dopo l’assemblaggio delle prime vetture, la fabbrica ne aveva prodotto 100.000, 2 anni dopo 1 milione. Il modello della Lada 2101 era popolare non solo in URSS ma anche in altri Paesi: nel 1971 partì il primo carico di auto diretto verso la Jugoslavia e qualche anno dopo, il modello fu ridisegnato specificamente per il mercato britannico.

Ancora oggi molti russi conservano i ricordi legati a quegli anni e all’acquisto della loro prima “kopeika”, il nome con cui era comunemente conosciuta, oggi raccolti in uno dei tanti forum online dedicati alla Lada. Molti, prendono in giro la macchina sovietica, tanto da trovare centinaia di barzellette sul suo scarso funzionamento: “Come definiresti una Lada in estate? - si legge online - Un forno. E una Lada in inverno? Un freezer”. L’ultima “kopeika” venne prodotta nel 1982 per un totale di 2.710.930 uscite dalla fabbrica di Togliatti. Anche se tra gli appassionati di auto storiche c’è chi ancora è alla ricerca di una vecchia Lada: negli ultimi anni, in Russia, è persino nato un movimento che unisce i “fissati di Lada”, chiamato “Battle Classic”. Nessuna presa in giro questa volta ma solo tanta tanta nostalgia, in perfetto stile sovietico.

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