Ambiente

Alimentazione forzata degli animali: una crudeltà ancora legale in Europa

Per la produzione di foie gras, negli ultimi giorni di vita alle oche e alle anatre viene inserito in gola un grande tubo che le costringe ad alimentarsi contro la loro volontà. Una pratica violenta da abolire subito
Credit: Shiza Nazir 
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9 dicembre 2023 Aggiornato alle 06:30

Ancora oggi migliaia di anatre e oche sono costrette a subire la crudele pratica dell’alimentazione forzata per la produzione di foie gras.

Negli ultimi 12-15 giorni di vita questi animali entrano nella cosiddetta fase di “ingrasso” o “gavage”, in francese, durante la quale vengono prelevati dagli operatori più volte al giorno, un lungo tubo viene infilato con forza nelle loro gole e vengono costretti a ingoiare enormi quantità di cibo. In pochi giorni passano da un peso di circa 4kg a uno di 6/7kg e una volta macellate il loro fegato può pesare da 7 a 10 volte quello di un animale sano.

Come fa una tale crudeltà a essere ancora legale? La produzione del foie gras attraverso l’alimentazione forzata è già riconosciuta come illegale in 22 Paesi, compresa l’Italia, ma nel 2022 il Parlamento europeo ha approvato una relazione sul benessere degli animali in cui si dichiara che la produzione di foie gras è basata su procedure di allevamento rispettose dei criteri di benessere animale.

Una posizione in netto contrasto con quanto espresso dalla Fao, l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura, secondo la quale l’alimentazione forzata solleva “seri problemi sul benessere degli animali”.

Per questo ancora oggi Spagna, Bulgaria, Ungheria, Belgio e Spagna hanno una deroga speciale per la produzione di foie gras, considerato un patrimonio regionale, e possono continuare a utilizzare la pratica dell’alimentazione forzata.

In particolare la Francia, che è il maggior produttore al mondo di foie gras e nel Paese si consuma il 78% della produzione mondiale. La Francia è anche il maggiore esportatore a livello globale e il principale partner commerciale dell’Italia di questo prodotto.

L’importazione di foie gras non è infatti vietata nel nostro Paese e la vendita di questo prodotto prosegue in alcune gastronomie e online, soprattutto in occasione di celebrazioni importanti come le festività natalizie, nonché nei ristoranti, in particolare in quelli di Lombardia, Lazio e Piemonte.

Animal Equality ha rilasciato nuove immagini raccolte proprio all’interno di alcuni allevamenti di anatre in Francia, che mostrano la crudeltà dietro la produzione di foie gras, lanciando una campagna per chiedere al Governo italiano di sostenere la richiesta di divieto dell’alimentazione forzata in tutta Europa.

Gli stessi cittadini europei chiedono la fine di questo genere di pratiche: basta guardare i dati dell’ultimo Eurobarometro della Commissione europea, che mostra che un’ampia maggioranza di cittadini europei (84%) e italiani (88%) desidera una maggiore tutela degli animali allevati a scopo alimentare.

La pratica dell’alimentazione forzata è intrinsecamente crudele, non c’è altra strada per fare un passo di civiltà nei confronti degli animali se non vietarla una volta e per tutte. Intanto ogni persona può scegliere di lasciare questa sofferenza fuori dal piatto preferendo alternative 100% vegetali, anche nel periodo festivo.

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