Lettere

Siamo sicuri che il cellulare faccia male ai più giovani?

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27 novembre 2023 Aggiornato alle 17:00

Gentilissima Dottoressa Rapetti,

Mi chiamo Giovanna Mascheroni e dal 2007 sono la responsabile italiana di Eu Kids Online. Ho letto il suo articolo perché ho un Google Alert impostato per Eu Kids Online.

Mi rammarica che non l’abbia mai sentito nominare, perché dal 2006 siamo il punto di riferimento della Commissione europea (Dg Connect) per le politiche volte a promuovere l’inclusione digitale e la sicurezza online dei più giovani, e, in ambito italiano, collaboriamo con Generazioni Connesse (il Safer Internet Centre italiano, coordinato dal Ministero dell’Istruzione).

Al di là di questa breve introduzione, mi premeva solo fare qualche riflessione: lei ha una formazione scientifica e sa meglio di me sociologa che le correlazioni non sono relazioni di causa-effetto e che, senza una ricerca longitudinale, non si può stabilire con certezza che l’uso dei cellulari sia responsabile del peggioramento del benessere e della salute mentale dei giovani.

I colleghi di Oxford che hanno analizzato decine di studi longitudinali, per esempio, hanno trovato che l’uso dei social media incide solo in minima parte sulla probabilità che un adolescente soffra di ansia e depressione: non dimentichiamo le conseguenze della crisi climatica, e l’incertezza di un mercato del lavoro sempre meno aperto ai giovani, e la loro esclusione dalla scena pubblica.

Nel nostro ultimo progetto ySkills (finanziato nell’ambito del programma Horizon) abbiamo raccolto dati longitudinali che ci permettono di trarre alcune conclusioni sulla relazione fra uso dei media digitali, competenze digitali e benessere. Altre pubblicazioni di ySkills sono disponibili qui e il report comparativo delle tre wave sarà pubblicato giovedì prossimo in occasione del nostro convegno finale.

Restando a disposizione per ulteriori chiarimenti e sperando questa mail sia di qualche utilità,

le auguro buon lavoro.

Gentile Professoressa,

Anzitutto mi permetta di ringraziarLa per aver dedicato parte del Suo tempo non soltanto a leggere il mio primo contributo a un quotidiano, ma anche a scrivermi!

Procedo per ordine a replicare alla Sua mail.

Quanto alla mia ignoranza, sono stata io stessa ad ammetterla, e ciò mi ha dato lo spunto per visitare il sito web di Eu Kids Online e per illustrarne la mission ai pochi lettori altrettanto ignoranti.

Quanto alla mia formazione, mi permetto di correggerLa: è tanto scientifica quanto umanistica.

Ma questo è soltanto un dettaglio; quel che importa è che - come avrà letto - il mio contributo non intendeva stabilire da quale parte stesse il torto e da quale stesse la ragione: “Non sta a me - peraltro figlia, ma non madre - decidere chi abbia torto e chi abbia ragione fra i due. O peggio ancora chiosare con un aristotelico (pardon: medioevale scolastico) “In medio stat virtus”.“

Lascio ad altri demolire la sconcertante tesi del Dr Villar sulla base degli studi longitudinali cui Lei fa riferimento, che non sarei in grado d’interpretare in maniera altrettanto puntuale.

“Le correlazioni non sono relazioni di causa-effetto”. Ma come tali le affronta il Dr Villar. Ed è il suo superficiale tentativo d’imputare un effetto a una causa che ho criticato.

Quanto alla chiosa della Sua mail: la “Synthesis of ySkills results” è molto interessante e fruibile anche da una “profana” come la sottoscritta, e non posso fare a

meno di consigliarne la lettura a chi - come me - voglia approfondire il tema.

Buon lavoro a Lei e al team di Eu Kids Online!

Mariacristina Rapetti

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