Ambiente

La Commissione Ue deve occuparsi degli animali allevati

Le leggi europee esistenti non proteggono adeguatamente gli esemplari sfruttati dall’industria alimentare. Il tema è caro non solo alle organizzazioni, ma anche ai cittadini dei Paesi membri (nell’89% dei casi)
Credit: zelle duda 
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1 novembre 2023 Aggiornato alle 06:30

Innumerevoli indagini condotte dalle organizzazioni internazionali per la protezione degli animali allevati, tra cui Animal Equality, hanno dimostrato che in Europa le leggi sul benessere degli animali non sono in grado di proteggere adeguatamente i milioni di esemplari sfruttati dall’industria alimentare: malnutriti, fisicamente costretti in gabbia e confinati in spazi limitati, privi di luce naturale o aria fresca, trascorrono le loro vite in condizioni di sofferenza.

La Commissione Ue ha promesso di pubblicare entro il 2023 la revisione della legislazione europea sul benessere animale per ridurre la sofferenza negli allevamenti. Animal Equality, ha supportato in questi anni alcune campagne fondamentali come quella per porre fine all’era delle gabbie nell’Unione europea come richiesto dall’iniziativa End The Cage Age, firmata da 1,4 milioni di cittadini. L’iniziativa è stata sostenuta anche da oltre 170 organizzazioni in tutta Europa, dal Comitato europeo delle Regioni, da scienziati, da rappresentanti del mondo imprenditoriale, da organizzazioni ambientaliste, sanitarie e agricole e da organizzazioni veterinarie.

Nonostante la promessa della Commissione di intervenire entro fine anno con una revisione ambiziosa sul benessere animale nell’ambito del Green Deal europeo e della strategia Farm to Fork, questa revisione non verrà realizzata nei tempi previsti. Il suo conseguente slittamento alla prossima legislazione ridurrebbe, però, in gran parte l’impatto delle riforme previste sotto il peso di un’azione di lobbying massiccia da parte dell’industria alimentare, a discapito degli animali.

Anche 637 stakeholder di rilievo internazionale hanno chiesto alla presidente della Commissione europea di pubblicare le proposte di revisione della legge sul benessere animale entro questa legislatura, per permettere di modificare la normativa Ue inadeguata a proteggere gli animali. Tra loro ci sono accademici, ricercatori, veterinari, scienziati, imprenditori e agricoltori, tra cui anche la famosa etologa Jane Goodall e il filosofo Peter Singer.

Infine, il tema è caro anche alla maggioranza dei cittadini, che rischia di rimanere inascoltata. Secondo gli ultimi risultati dell’Eurobarometro, la maggioranza degli europei (89%) e degli italiani (91%) è favorevole al divieto dell’allevamento di animali in gabbie singole, mentre l’84% dei cittadini Ue e l’88% degli italiani desidera che il benessere degli esemplari allevati a scopo alimentare sia maggiormente tutelato.

Di fronte a un’opinione pubblica così desiderosa di un cambiamento e delle evidenze scientifiche, la Commissione non può negare il suo fondamentale intervento per modificare le sorti di milioni di animali usati nell’industria alimentare. Intanto ognuno di noi, ogni giorno, può fare la propria parte per questi animali scegliendo un’alimentazione 100% vegetale.

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