Economia

Banche, è in arrivo una tassa sugli extraprofitti?

La proposta di Enrico Zanetti è stata illustrata dall’ex consigliere del ministro dell’economia Giancarlo Giorgetti in un articolo scritto per il Centro studi tributari Eutekne
Credit: ANSA/GIORGIO ONORATI
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10 maggio 2023 Aggiornato alle 19:00

Il 3 maggio Unicredit ha riportato di aver acquisito per il primo trimestre dell’anno corrente degli utili oltre le aspettative, dichiarando 2,1 miliardi di euro di profitto, una sorpresa rispetto alle previsioni di 1,3 miliardi dettate dagli andamenti dello scorso anno.

In definitiva si è registrato un incremento del guadagno delle banche italiane del 56,5% anno su anno.

Mentre l’Amministratore delegato dell’azienda Andrea Orcel si dichiara non solo soddisfatto dei risultati ottenuti, ma anche fiducioso riguardo una continua crescita della produttività finanziaria verso una solida stabilità, l’ex ministro Enrico Zanetti ha notato un extraprofitto bancario a discapito dei privati, per cui «è del tutto probabile, che le banche, tra regalare quegli extraprofitti allo Stato sotto forma di tassazione addizionale e restituire quegli extraprofitti alla propria clientela sotto forma di annullamento delle modifiche contrattuali a sfavore dei clienti, sceglierebbero la seconda opzione».

La riflessione nasce da uno studio approfondito riguardo le misure di risoluzione dell’ondata inflazionistica cui le banche sono soggette, e l’impatto negativo che alcune scelte hanno avuto sui cittadini.

Durante il Governo Draghi la politica monetaria si adattava al bisogno di stimolare la ripartenza economica della zona euro, portando i tassi di interesse di riferimento della Bce a 0. La diretta conseguenza di questa scelta era il drastico abbassamento dei saggi applicati ai rendimenti della clientela attraverso modifiche nei confronti dei profitti delle imprese, modifiche legittimate dal principio dello Ius Variandi, un potere disciplinato dall’articolo 2103 del codice civile che si giustifica in relazione alle esigenze dell’organizzazione del lavoro rispetto a situazioni emergenziali o imprevedibili.

A partire dal mese di luglio del 2022 l’ondata inflazionistica ha costretto le banche a ritrattare la loro politica monetaria, a rivoluzionarla, innalzando i tassi di interesse per aumentare il costo del denaro. Tale decisione grava sui privati: le banche non hanno pensato di applicare l’incremento anche sui rendimenti delle giacenze sui conti correnti delle imprese, che hanno visto un repentino aumento dei tassi su mutui e prestiti e un calo dei propri profitti, ritrovandosi a subire solo l’effetto negativo delle nuove dinamiche.

In risposta al malcontento generale, l’Associazione Bancaria Italiana (di cui il portavoce è in questo caso Andrea Orcel) ha dichiarato che una tassazione sui risultati del lavoro che svolge non è giustificabile. In particolare gli istituti bancari ritengono di agire nella stessa direzione della clientela. Esprimono inoltre la preoccupazione per cui una perdita come quella data da un’eventuale tassazione spingerebbe le banche a non continuare a svolgere il compito sociale di cui hanno la responsabilità, soprattutto in uno stato di tale incertezza economica come quella che il Paese vive attualmente.

Tuttavia, come propone l’articolo che Zanetti ha recentemente scritto per il Centro studi tributari Eutekne dall’eloquente titolo “extraprofitti delle banche da sterilizzare a favore della clientela”, le entrate che derivano dall’innalzamento dei tassi sui privati non riguardano assolutamente gli imprenditori, che anzi ne risultano svantaggiati a livello finanziario. Per questo motivo l’ex consigliere di Giorgetti ha evidenziato la necessità di incoraggiare i prelievi sui profitti registrati, al fine di incentivare gli istituti bancari a rispettare la promessa del titolare del ministero dell’economia.

Il titolare del Mef assicura infatti che nei prossimi mesi il Governo non trascurerà i disagi i delle famiglie che, riconosce il ministro, non si ritrovano nella situazione di miglioramento di cui l’Abi è invece tanto fiera.

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