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Addio Vivienne Westwood, regina del punk e della rivoluzione

Geniale, indipendente, rock e visionaria. La stilista inglese è mancata poche ore fa nella sua casa di Londra
Vivienne Westwood durante la presentazione de "il mio Sos per il pianeta" la sua lettera per salvare il pianeta, il 25 ottobre dello scorso anno. E' mancata oggi all'età di 81 anni
Vivienne Westwood durante la presentazione de "il mio Sos per il pianeta" la sua lettera per salvare il pianeta, il 25 ottobre dello scorso anno. E' mancata oggi all'età di 81 anni Credit: ANSA/ BEATRICE CAMPANI
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29 dicembre 2022 Aggiornato alle 22:27

È mancata, quasi in contemporanea a Pelé, Vivienne Westwood. Ha tirato il suo ultimo respiro nella sua casa di Londra, all’età di 81 anni.

Classe ‘41, ariete, è stata la stilista che più ha rivoluzionato la moda e che più ha preso ispirazione dal mondo della musica, del punk e dell’ambientalismo per creare collezioni sempre inaspettate, uniche, cariche di significato e arte. Avviata la sua attività - quasi per scherzo - una piccola boutique in King’s Road, la trasformò ben presto nel punto di ritrovo della scena underground londinese. Se eri un musicista negli anni Settanta e Ottanta non potevi non passare da Vivienne. Dai Sex Pistols in giù, tutti si facevano ispirare dal suo stile irriverente, sexy e autoironico.

Divenuta un punto di riferimento anche per l’alta moda dagli anni Ottanta in poi, negli anni ha intensificato il suo impegno nell’attivismo, dedicando intere collezioni ai diritti civili e, nel 2007, scrivendo l’Active Resistance Manifesto, dedicato al climate change.

«Questa è la mia opportunità per far capire al mondo cosa succede - spiegava a Firenze in occasione della sua Lettera per salvare il pianeta - perché milioni di persone non sanno cosa sta accadendo. Niente è connesso, se guardiamo alle notizie che riceviamo. E invece tutto è connesso. La soluzione è che dobbiamo cambiare l’economia. Certo dobbiamo fermare le guerre, ma soprattutto cambiare l’economia, perché crea inquinamento». La sua regola, che ha sempre proclamato a gran voce, anche contro i suoi stessi interessi, era: “Comprate meno e comprate meglio. E comprate abiti che durano”.

Negli anni ha supportato le cause di Greenpeace (nel 2013 disegnò il loro logo ufficiale Save The Artic), Amnesty International, Liberty, Reprieve, solo per citarne alcune.

Una volta le chiesero: «Vestirebbe Greta Thunberg?». La risposta fu: «Chissà, forse un giorno Mi piacerebbe darle dei miei vestiti, ma non so se li metterebbe, ha le sue idee. Quando la vedo penso che sia bellissima, autentica, fantastica».

In questo momento starà palleggiando con Pelé, appena più anziano di un anno.

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