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Piccola guida al G20

Quest’anno è Bali a ospitare il forum dei capi di Stato dei Paesi più industrializzati del mondo. Quali sono i temi principali sul tavolo per questa edizione?
Un giornalista televisivo si asciuga il sudore dalla fronte prima di una conferenza stampa del presidente degli Stati Uniti Biden alla vigilia del G20.
Un giornalista televisivo si asciuga il sudore dalla fronte prima di una conferenza stampa del presidente degli Stati Uniti Biden alla vigilia del G20. Credit: Christoph Soeder/dpa
Tempo di lettura 4 min lettura
15 novembre 2022 Aggiornato alle 12:30

Occhi puntati in queste ore sul continente asiatico, in particolare a Bali in Indonesia, dove è in corso il G20 2022. L’Asia quindi sarà, per questa edizione, il terreno di confronto sulla stabilizzazione dell’economia mondiale, la crisi energetica e alimentare che ha inevitabilmente interessato non solo l’Europa, ma il mondo, dopo l’inizio del conflitto tra Russia e Ucraina. Proprio quest’ultimo sarà uno degli argomenti caldi sul tavolo dei leader delle 20 potenze mondiali: grande assente annunciato tra questi il Presidente russo Vladimir Putin.

La 17° edizione del G20 si concentrerà su 3 macro-temi principali: salute globale, transizione energetica verso una produzione più sostenibile e trasformazione digitale. Ma cosa rappresenta il G20 e quali sono i temi di quest’anno?

G20: che cos’è e come nasce

Nato nel 1999, il Gruppo 20 conosciuto come G20 è un forum dei capi di Stato, dei leader, dei ministri delle finanze e dei governatori delle banche centrali che si riuniscono per affrontare i temi attuali in economia e finanza su tutti. Questo summit rappresenta i due terzi del commercio e della popolazione e oltre l’80% del Pil mondiale.

Istituito 17 anni fa dopo una serie di crisi finanziarie per favorire l’internazionalità economica, ne fanno parte l’Unione Europea e 19 tra i Paesi più industrializzati del mondo come Arabia Saudita, Argentina, Australia, Brasile, Canada, Cina, Corea del Sud, India, Indonesia, Francia, Germania, Giappone, Italia, Messico, Regno Unito, Russia, Stati Uniti, Sudafrica, Turchia, ma anche una serie di invitati occasionali, scelti dal Paese che ha la presidenza di turno e permanenti come Spagna, l’Unione Africana, la Banca Mondiale, il Fondo Monetario Internazionale.

Dopo il primo incontro avvenuto a Berlino nel 1999, i successivi hanno avuto luogo a Montréal (2000), Ottawa (2001), Nuova Delhi (2002), Morelia (2003), di nuovo a Berlino (2004), poi Pechino (2005), Melbourne (2006), Città del Capo (2007), San Paolo (2008). Fino al 2008, i Paesi membri erano rappresentati solo dai loro ministri delle finanze e i direttori o governatori delle banche centrali, in seguito si è tenuto il primo vertice dei capi di Stato a Washington, abbiamo avuto poi Londra ad aprile 2009 e Pittsburgh nel 2009.

2 vertici anche nel 2010 con Toronto e Seul, nel 2011 a Cannes e nel 2012 a Los Cabos. Il 2013 è stato l’anno russo di San Pietroburgo, ricordato per le discussioni sulle misure da prendere per la crisi in Siria, che suscitarono le reazioni del Papa e dell’Alto commissario ONU per i rifugiati António Guterres. A Brisbane toccò l’edizione del 2014 del G20, 2015 in Turchia a Adalia, Hangzhou in Cina nel 2016, Amburgo nel 2017 e Buenos Aires nel 2018, fino a Osaka nel 2019.

L’edizione del 2020 fu ovviamente virtuale dall’Arabia Saudita, mentre l’anno scorso vide Roma e l’Italia protagoniste per la prima volta.

G20 in Indonesia: partecipanti e temi

Le nazioni presenti al G20 sono Argentina, Australia, Brasile, Canada, Cina, Francia, Germania, India, Indonesia, Italia, Giappone, Corea, Messico, Russia, Arabia Saudita, Sudafrica, Turchia, Regno Unito, Stati Uniti e Unione Europea (la Spagna è invitata come ospite permanente). I 20 Paesi rappresentano attualmente il 60% della popolazione globale, l’80% del Pil del mondo e il 75% dei traffici commerciali.

Il vertice G20 di Bali, tra i più complessi dalla sua nascita, si profila particolarmente caldo visto l’elenco dei problemi: instabilità finanziaria globale e un’incombente recessione, la fame nel mondo, la crisi energetica dopo l’inizio del conflitto alle porte dell’Europa, le crescenti tensioni in Asia e in particolare con la Cina, la lotta al cambiamento climatico, le turbolenze sociali innescate dalla pandemia.

Dal summit potrebbe arrivare la potenziale attuazione di un massimale sui prezzi del petrolio russo, misura che gli Usa hanno negoziato con gli alleati europei per ridurre l’impatto sull’offerta delle nuove sanzioni della Ue sul greggio russo, pedina fondamentale per il Cremlino.

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