Diritti

Roberta Tintari e il linciaggio mediatico

Il Tribunale del riesame ha cancellato 4 dei 5 capi di accusa che pendevano sull’ex sindaca di Terracina. Ma gran parte della stampa ha seguito le tesi dell’accusa riservando poco spazio ai condizionali
Credit: Envato
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13 agosto 2022 Aggiornato alle 06:30

Era stata arrestata tre settimane fa, dipinta come una sorta di dominatrice del litorale di Terracina, nel Lazio.

Era stata costretta alle dimissioni dopo accuse che comprendevano, tra l’altro, l’aver distrutto il verbale di una riunione della giunta comunale che poteva contenere dichiarazioni compromettenti.

Alla ex sindaca della città in provincia di Latina, Roberta Tintari, nei giorni scorsi sono stati revocati gli arresti domiciliari, quando il Tribunale del riesame ha cancellato quattro dei cinque capi di accusa che pendevano sulla sua testa.

La sua foto, quando a metà luglio è scattata l’operazione, è comparsa su tutti i principali quotidiani e sui siti, corredata da verbali e racconti sulla sua presunta condotta criminale.

È chiaro che la vicenda giudiziaria non è ancora chiusa per lei, così come non lo è per gli altri arrestati - tra cui l’ex vicesindaco, funzionari pubblici e un imprenditore - o per gli altri indagati, che sono decine e tra i quali spicca l’europarlamentare di Fratelli d’Italia Nicola Procaccini.

Però è anche vero che la reputazione di una donna politica è appena stata distrutta, la sua immagine pubblica fatta a fettine e ancora una volta la gran parte della stampa nazionale ha dato (per così dire) grande fiducia alle tesi dell’accusa, riservando assai poco spazio al dubbio e ai condizionali, che sono d’obbligo, ma coi quali ci si lava facilmente la coscienza.

C’è di più: la decisione di stralciare quattro accuse ha avuto uno spazio decisamente più ristretto sui quotidiani e nei telegiornali. Poche righe in cronaca che non bastano certo a restituire dignità a una persona che, finché non si arriverà in fondo ai tre gradi di giudizio, è innocente.

È uno schema che abbiamo già visto.

I magistrati possono sbagliare e lo fanno, ma questa vicenda dimostra che la giustizia ha meccanismi (ampiamente perfettibili) per correggere questi errori.

Servirà un tribunale del riesame anche per i titoli dei giornali?

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