Diritti

E tu a chi reggi l’ombrello?

In un mondo che cerca disperatamente di rinegoziare gli equilibri di genere, anche il gesto di gentilezza di Jannik Sinner rischia di essere frainteso
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21 marzo 2024 Aggiornato alle 06:30

E tu sei del team Sinner che regge l’ombrello o di Alcaraz che si piazza sotto indifferente?

Del ragazzo gentile che arrossisce un po’ o del viziatello che non deve chiedere mai? Il siparietto dei due campioni durante il match di tennis di Indian Wells si candida a diventare l’ennesima micro-querelle che polarizza il mondo tra buoni e cattivi, gentili e ostili, rossi o mori, e pure femministi e maschilisti.

Eh sì perché da qualsiasi parte la prendi questa scenetta è andata oltre l’intenzione dei suoi protagonisti e non si è sottratta ai commenti più ispirati, da “hai la smania di fare leducatissimo e poi perdi perché ti sei stancato il braccio!” a “povero ragazzo italiano, si vede che sei impacciato con le donne, hai fatto bene a provarci”.

Per quei pochissimi non ancora inciampati nella sequenza rimbalzata sui social, piccolo recap: la semifinale tra Jannik Sinner e Carlos Alcaraz del 17 marzo in California è stata interrotta dalla pioggia e i campioni si sono seduti in attesa che finisse. Le due “raccattapalle” (e vabbè) si sono subito attivate per coprirli con l’ombrello ma Sinner ha preferito aprirlo e reggerlo anche per la ragazza, Alcaraz si è piazzato sotto in silenzio aspettando tempi migliori. Per ingannare l’attesa, Jannik ha poi scambiato due chiacchiere con Caroline, chiedendole del suo ruolo di ball kid e da quanti anni giocasse a tennis.

Fine? Mica tanto.

In un mondo che cerca disperatamente di rinegoziare tutti gli equilibri (di genere, di coppia, di relazioni), anche un gesto di pura gentilezza rischia di passare per quello che non è. La cavalleria scambiata per machismo, la cortesia per indifferenza alle cause della parità uomo-donna, la cordialità per ce-stai-a-provà. E nessuno che si focalizzi sull’altro protagonista del match, quell’Alcaraz che a 19 anni era già in testa alla classifica Atp e che non pare abbia colto il momento di alta disparità di ruoli.

Detto tra noi (ragazze), quanti maschi nella vita ci hanno retto l’ombrello? E quante volte l’abbiamo aperto noi per loro? Io, vivendo con tre esemplari dai 9 ai 53 anni, posso affermare con assoluta onestà di aver sempre beneficiato della loro gentilezza ma il motivo è presto detto: dal mio piccolo osservatorio, gli uomini piuttosto di uscire con un ombrello tornano a casa fradici. A loro piace viaggiare leggeri, al massimo con uno zainetto ma anche no, al massimo con il portafoglio ma anche no, al massimo con i fazzoletti ma anche no.

In questi anni di duro allenamento al maschile, ho capito che detestano tutto quello che possono perdere e che non sia strettamente necessario. Tanto c’è sempre una fidanzata con la borsa, una moglie con la maxibag, un cappuccio della felpa se proprio diluvia. Mi sono persino sentita dire “guarda che ho i capelli che non si bagnano” dal mio 18enne evidentemente in possesso di poteri idrorepellenti a me sconosciuti, anche se sospetto che consideri uscire ombrellati da veri sfigati.

Siparietti di casa mia a parte, etichettare quello che è successo a Indian Wells come gesto poco femminista, molto maschilista o semplicemente marpionista rischia di farci perdere di vista che le questioni sulla gentilezza tra i ruoli non hanno connotati, e che se la nuova sensibilità del mondo necessita di riscrivere le regole bisogna farlo a monte con piccoli accorgimenti: ovvero, evitare che dietro a un campione seduto ci sia un ball kid in piedi a fare da paggetto.

Come già doveva succedere dal 2018 nei Gran premi di Formula 1 o Moto Gp, quando era stato annunciato l’addio alle modelle dette “ombrelline” che riparavano dal sole i piloti prima della partenza. Dovevano sparite dai paddock sull’onda lunga del MeToo, ma in qualche circuito sono ancora lì, con tanto di siti che le classificano in base all’avvenenza.

Eh sì, ci vuole molta pazienza… Nell’attesa, però, si potrebbe escogitare qualche altra facile soluzione analogica che non scomoda nemmeno la solita AI. Su Amazon esistono degli ottimi ombrelloni free standing quindi cara Atp, io te la butto lì: vuoi che uno sponsor poi non ci piazzi pure il suo bel logo?

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