Ambiente

Abbiamo superato i limiti di sicurezza della Terra

Gli 8 confini che garantiscono stabilità e resilienza al Pianeta sono stati oltrepassati. Lo afferma lo studio pubblicato su Nature e siglato da 40 scienziati internazionali
Credit: Dasha Yukhymyuk
Tempo di lettura 3 min lettura
5 giugno 2023 Aggiornato alle 12:00

Come sta davvero il Pianeta? E come fare a quantificare il suo stato di salute? 40 ricercatori e scienziati di tutto il mondo hanno provato a misurare lo stato della Terra fissando 8 limiti di sicurezza globali, 8 confini che purtroppo sono già stati tutti superati.

Lo studio, realizzato dalla Earth Commission della Global Commons Alliance e pubblicato sulla rivista Nature, per la prima volta valuta lo stato della salute planetaria non solo in termini di stabilità e resilienza del “sistema terrestre” ma anche in termini di benessere umano ed equità e giustizia.

“Prove schiaccianti mostrano che un approccio giusto ed equo è essenziale per la stabilità della Terra. Non possiamo avere un Pianeta biofisicamente sicuro senza l’obiettivo di prevenire danni significativi e garantire l’accesso alle risorse alle persone”, ha dichiarato Joyeeta Gupta, coautore dello studio, copresidente della Earth Commission e professore di Ambiente e sviluppo nel Sud globale presso la University of Amsterdam.

I sistemi analizzati nel documento Safe and just earth system boundaries sono clima, biosfera, acqua, nutrienti, inquinanti dell’aria. “Diversi confini su scala globale e locale sono già stati oltrepassati - ha avvisato Johan Rockström, autore principale dello studio e direttore del Potsdam Institute for Climate Impact Research - È molto probabile che gli impatti sul benessere umano siano inevitabili. Dobbiamo evitare questo scenario per le generazioni attuali e future”.

A che cosa serviranno queste allarmanti indicazioni? Secondo gli scienziati, i confini dei sistemi terrestri potrebbero essere utili a imprese, città e Governi per affrontare l’emergenza climatica, il declino della biodiversità, la carenza d’acqua, i danni all’ecosistema dovuto ai fertilizzanti e quelli alla salute causati dall’inquinamento dell’aria.

Ma, in modo particolare, lo studio invita a riconsiderare anche il “giusto limite” di questi cambiamenti ambientali e a rivalutare i parametri che ci siamo imposti finora di raggiungere per evitare danni irreversibili. Per esempio, per il clima l’aumento della temperatura globale è considerato relativamente sicuro fino a 1,5 gradi secondo gli accordi sul clima di Parigi. Ma già adesso il global warming sta causando danni significativi alle persone in tutto il mondo. Il “giusto limite” del sistema climatico, quindi, in questo caso dovrebbe essere fissato a 1 grado.

“Non c’è Pianeta sicuro senza giustizia”, affermano i relatori di questo studio che era già stato pubblicato nel 2009, quando per la prima volta venne espresso il concetto di “confini planetari” attirando le critiche di una parte della comunità scientifica che lo aveva considerato troppo semplificato. Scopo del documento era quantificare quanto gli esseri umani potessero utilizzare le risorse della Terra senza mettere in pericolo se stessi e il Pianeta. In 14 anni, c’è da dire, lo scenario si è molto aggravato.

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