Diritti

La Cina ha invaso il Nepal, ma nessuno ne parla

Il governo di Katmandu ha pubblicato un rapporto in cui accusa Pechino di aver sconfinato nel suo territorio, che ospita 20.000 rifugiati tibetani. Solo la Bbc ha diffuso la notizia: i 2 Paesi, forse, stanno trattando?
La polizia nepalese sorveglia il confine durante un sit-in organizzato dagli attivisti affiliati alla Human Rights
e Peace Society Nepal. Kathmandu, Nepal, 18 giugno 2020.
La polizia nepalese sorveglia il confine durante un sit-in organizzato dagli attivisti affiliati alla Human Rights e Peace Society Nepal. Kathmandu, Nepal, 18 giugno 2020.
Chiara Manetti
Chiara Manetti giornalista
Tempo di lettura 4 min lettura
8 febbraio 2022 Aggiornato alle 15:54

Tra Cina e Nepal ci sono enormi pilastri e svariati chilometri di distanza: gran parte del confine tra i due Paesi si trova in aree remote, difficili da raggiungere. E da controllare.

Il governo nepalese ha pubblicato un rapporto in cui accusa Pechino di aver invaso il proprio territorio, superando quei pilastri che dividono confusamente il territorio. È la prima volta che arrivano dichiarazioni ufficiali dal Nepal su possibili interferenze cinesi nello stato dell’Asia meridionale con capitale Katmandu. Il confine misura 1.400 chilometri e si estende lungo le montagne dell’Himalaya: è stato definito in una serie di trattati firmati dai due Paesi negli anni ‘60. Il Nepal, l’unico Paese al mondo che non ha una bandiera rettangolare o quadrata, ha intrapreso relazioni formali con la Cina solo a partire dal 1956.

Il rapporto, come spiega la britannica Bbc, è stato commissionato a settembre 2021 dopo che la Cina avrebbe sconfinato nel distretto di Humla, alla frontiera con il Tibet. Non è la prima volta che girano queste voci: già nel 2020 sembrava che Pechino si fosse impadronita di quella porzione di territorio, superando il confine di più di un chilometro e costruendo alcune strutture in calcestruzzo. All’epoca entrambe le parti avevano smentito, parlando di “voci totalmente infondate”, provenienti da un parlamentare d’opposizione nepalese. Stavolta, invece, è solo l’ambasciata cinese a Kathmandu a negare l’invasione.

Ma la Bbc spiega che non è chiaro perché il rapporto non sia ancora stato pubblicato. Probabilmente è in corso un confronto tra le parti. Da tempo, comunque, la Cina è sempre più attiva nella regione Himalayana e negli ultimi anni il governo nepalese aveva migliorato i legami con Pechino per bilanciare le sue reazioni di lunga data con l’India. Probabilmente, però, dopo la pubblicazione di questo rapporto questi crescenti legami subiranno qualche scossone.

Il governo nepalese ha deciso di inviare una task force nel distretto di Humla, con rappresentanti del governo e della polizia, che, secondo l’agenzia di stampa indiana Asian News International, denuncerebbero “vari problemi di confine”. L’Himalayan Times ha riferito che il comitato di alto livello sarebbe stato istituito già a settembre. Ma il rapporto parlerebbe anche, riferisce la Bbc, delle attività di sorveglianza delle forze di sicurezza cinesi che avrebbero limitato prima le attività religiose sul confine nepalese, in un’area chiamata Lalungjong, dove passano i pellegrini per raggiungere il Monte Kailash, sacro per indù e buddisti, e poi il pascolo degli agricoltori locali.

Il documento, inoltre, rivela che sarebbe necessario stanziare le forze di sicurezza nepalesi nell’area in maniera costante, per garantire la sicurezza ed evitare questo tipo di questioni al confine. Secondo un cartografo nepalese, Budhhi Narayan Shrestha, già capo del dipartimento di indagine, bisognerebbe chiarire alle persone che vivono vicino al confine quale sia il confine, in modo da poterlo proteggere. Uno dei motivi per cui la Cina potrebbe aver superato il confine, anche se lo nega, potrebbe essere il timore di essere surclassata dall’India: «Sembra che siano preoccupati per l’infiltrazione di forze esterne» ha spiegato alla Bbc l’ex diplomatico nepalese Vijay Kant Karna.

Il Nepal è abitato da oltre 20.000 rifugiati tibetani che sono fuggiti dal territorio cinese per scappare da quella che vedono come una repressione: la Cina, infatti, ha cercato di bloccare questa via di fuga negli ultimi anni. L’ultima manifestazione contro delle probabili invasioni cinesi si è tenuta il mese scorso nella capitale, a Kathmandu. Sintomo che il problema è più attuale che mai. Da tempo.

L’ambasciata cinese, a gennaio, aveva risposto che “non c’è alcuna controversia. Si spera che il popolo nepalese non venga fuorviato con false segnalazioni individuali”. Ma gli stessi funzionari, raggiunti dalla Bbc, non hanno voluto dare spiegazioni in merito alle accuse presenti in questo rapporto. Si pensa che il governo nepalese abbia affrontato la questione del confine con Pechino, ma non sta dicendo ciò che la Cina ha detto in risposta.

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