Ambiente

Bangkok: troppo inquinamento, residenti in smart working

La metropoli thailandese ha esortato i suoi abitanti a lavorare da remoto o a utilizzare il trasporto pubblico per proteggere l’ambiente e la salute dei cittadini: i livelli di polveri sottili sono quasi 13 volte superiori alla soglia
Credit: EPA/NARONG SANGNAK
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1 febbraio 2023 Aggiornato alle 07:00

La capitale thailandese Bangkok è alle prese con altissimi livelli di inquinamento. Con le sue arterie stradali costantemente trafficate e le mastodontiche industrie, la città deve fare i conti con le polveri sottili che si innalzano lungo l’atmosfera creando numerosi danni.

I livelli di PM2.5  – la  classificazione numerica data alle polveri sottili in base alle dimensioni medie delle loro particelle  –  hanno raggiunto 63.2 μg/m³ (microgrammi per metro cubo). Numeri molto più alti delle linee guida fornite dall’OMS, secondo le quali la soglia limite per la protezione della salute umana è di 5 μg/m³, aggiornata nel 2021.

È la ragione che ha spinto le autorità della metropoli da 10 milioni di abitanti a consigliare lo smartworking, o meglio il lavoro da casa. «I residenti dovrebbero lavorare da remoto, se è possibile  -  dichiara il governatore Chadchart Sittipunt  - o almeno passare dai veicoli privati alle opzioni offerte dal trasporto pubblico, se pendolari. Le autorità cercheranno di controllare le attività che generano polveri sottili come la combustione dei motori dei veicoli, in particolare camion».

Una buona parte degli abitanti della città presenta problemi alle vie respiratorie o sintomatologie infiammatorie, come dermatiti generalizzate o irritazioni oculari.

Spesso questi sintomi richiedono cure tempestive e, se non trattati, provocano danni a lungo termine sull’organismo. I pazienti con malattie legate all’inquinamento che si recano negli ospedali locali sono raddoppiati in una sola settimana, passando da 96.000 a circa 213.000.

Se la situazione dovesse peggiorare  -  e i numeri preoccupanti sono già un segnale  -  verranno prese in considerazione altre misure, come limitazioni ai trasporti privati o chiusura delle scuole, adottate anche in passato. Agli abitanti è stato consigliato anche di indossare mascherine protettive per proteggersi dalle particelle inquinanti, verranno distribuite gratuitamente alle persone più vulnerabili.

«Tutti servizi sanitari pubblici provinciali monitoreranno la situazione - affermano funzionari del Ministero della salute pubblica - in particolare, verranno monitorate le aree di Samut Songkhram, a sud-ovest di Bangkok, e Lampang, a nord della capitale».

A complicare il tutto anche i numerosi incendi che si sviluppano nei boschi, soprattutto tra dicembre e aprile, peggiorando l’inquinamento già pervasivo delle metropoli thailandesi. Sono 23 in totale le province inserite nella lista dei territori più inquinati della Thailandia che adesso verranno poste sotto controllo.

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