Economia

Brasile e Argentina insieme per una moneta comune

La notizia, riporta il Financial Times, potrebbe essere ufficializzata domani durante il vertice della Comunità degli Stati latinoamericani e caraibici. Tra i toto-nomi: Sur (“Sud”)
Luiz Inacio Lula da Silva e Alberto Fernandez all'Itamaraty Palace, Brasilia, il 2 gennaio 2023
Luiz Inacio Lula da Silva e Alberto Fernandez all'Itamaraty Palace, Brasilia, il 2 gennaio 2023 Credit: EPA/Andre Borges
Fabrizio Papitto
Fabrizio Papitto giornalista
Tempo di lettura 3 min lettura
23 gennaio 2023 Aggiornato alle 18:00

Brasile e Argentina si preparano ad adottare una moneta comune: lo riporta il Financial Times, secondo il quale le due maggiori economie del Sudamerica discuteranno il piano in occasione del vertice della Comunità degli Stati latinoamericani e caraibici (Celac) in programma domani, martedì 24 gennaio, in Brasile.

«Intendiamo abbattere le barriere ai nostri scambi, semplificare e modernizzare le regole e incoraggiare l’uso delle valute locali», avevano annunciato il presidente dell’Argentina Alberto Fernández e quello del Brasile Luiz Inácio Lula da Silva in un articolo congiunto pubblicato sul settimanale argentino Perfil.

«Abbiamo anche deciso di portare avanti le discussioni su una valuta sudamericana comune che possa essere utilizzata sia per i flussi finanziari sia per quelli commerciali, riducendo i costi operativi e la nostra vulnerabilità esterna».

La moneta unica potrebbe chiamarsi Sur, “Sud” in spagnolo: inizialmente avrebbe corso in parallelo con il real brasiliano e il peso argentino, per coinvolgere poi anche altri Paesi dell’America Latina. «Sono l’Argentina e il Brasile che invitano il resto della regione», ha dichiarato il ministro dell’economia argentino Sergio Massa.

Un’eventuale unione monetaria capace di coprire l’intera America Latina, secondo le stime del Financial Times, rappresenterebbe circa il 5% del Pil globale, e potrebbe contribuire a ridurre la dipendenza dal dollaro statunitense.

Del progetto di una moneta unica si discute già dal 2019, ma l’iniziativa era stata ostacolata dall’opposizione della Banca centrale brasiliana. Con l’uscita di scena dell’ex presidente Jair Bolsonaro, però, la situazione potrebbe cambiare.

Il settimo vertice della Celac, che riunisce 33 Stati dell’America Latina e dei Caraibi, segna il rientro del Brasile nell’organismo intergovernativo istituito nel 2011, abbandonato dall’ultraconservatore Bolsonaro per ragioni dichiaratamente ideologiche all’inizio del 2020.

Nei primi 11 mesi del 2022, Argentina e Brasile hanno registrato un volume del traffico commerciale pari a 26,4 miliardi di dollari, con un aumento di circa il 21% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Ora che entrambi i Paesi sono presieduti da Governi di sinistra, il loro sostegno reciproco potrebbe rafforzarsi ulteriormente.

Ma il percorso per arrivare alla moneta unica è soltanto all’inizio. «Non voglio creare false aspettative – ha aggiunto Massa –, è il primo passo di una lunga strada che l’America Latina deve percorrere».

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