A Modena il Festival dei giochi da tavolo

Bastacomputer, tablet, smartphone:molto meglio i giochi da tavolocomeMonopoli, Scarabeo, Dixit, Risiko o Dungeons & Dragons. In un mondo fatto di schermi,i giochi analogicioffrono sempre piùoccasioni di socialità e svago. L’affaticamento e lo stress dovuti allosmart working, allevideocall di lavoroe alladidattica a distanzahanno rilanciato la fama e la diffusione deigiochi da tavolo negli ultimi anni. Secondo ilGlobal Board Games Market Report 2022, infatti, il settore sta conoscendo untasso di crescita pari al 13%, un trend che continuerà almenofino al 2026, control’11% deivideogiochi. In Italiasi tratta di unmercato che ha un valore stimato di100 milioni di euro.Nel nostro Paeseogni anno vengono lanciati 800 nuovi titoliela maggioranza degli acquirenti è di età compresa tra 25 e 39 anni. Si tratta quindi della generazione dei Millennials, ovvero i nati tra il 1981 e il 1996. Nella classifica delle loro preferenze ai primi posti, oltre ai classici intramontabili comeRisiko, Monopoly e Taboo, troviamo i più recentiDixit, Ticket to Ride, DobbleedExploding Kittens. Molto popolari sono ancheLa casa di carta – Escape Game, Coco Rido 2 – la Vendemmia, Puerto Rico e Disney Villainous, Carcassonne, I coloni di Catan:giochi più recentiche si differenziano dagli intramontabili classici per la velocità (le partite non durano più di 30 minuti), la semplicità (le regole sono facili e di immediata comprensione) e l’inclusività (tutti i giocatori proseguono fino alla fine della partita). Stanno attraversando la loro stagione d’oro anchei giochi di ruolo, compresi quelli dal vivo: il più iconico rimaneDungeons & Dragons, che ha debuttato negli anni ‘70 ma ha conosciuto un’impennata di vendite proprio durante la pandemia, con un guadagno complessivo cresciuto del 33% nell’ultimo anno. Tra gli evergreen vanno citati poi igiochi di miniaturecomeWarhammere quelli dicarte, comeMagic, il primo gioco di carte collezionabili del mondo. Per gli appassionati e i curiosidal 19 al 21 maggiogli spazi diModenaFiereospiterannoPlay – Festival del Gioco, una fiera con più di150 espositori,60 associazioni coinvolte e 60 ospiti, tra i qualialcuni nomi internazionali del settore, e2.500 tavoli pronti per giocare. Nei5 padiglioni allestitivi saranno migliaia di titoli tragrandi classici,ultime novitàeanteprime mondiali, ma anche incontri e convegni sulruolo del gioco nella vitadi ciascuno di noi. Nel100° anniversario della nascita di Italo Calvinoil festival – in collaborazione conLudo Labo, con il supporto diClub Tre EmmeeLa Tana dei Gobline il patrocinio delComune di Modena, Regione Emilia-Romagna, Università di Modena e Reggio Emilia, Azienda USL di Modena- propone una riflessionesul gioco inteso come macchina narrativa, la cui trama viene intessuta collettivamente attraverso le combinazioni delle interazioni individuali, che sono infinite e cambiano continuamente, tra una partita e l’altra. Il gioco assume unruolo fondamentale nei processi di apprendimento e studio: non è un caso che quest’anno Play possa contare nel suo ventaglio di collaborazioni l’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF)-da sempre impegnato nella progettazione di giochi ed esperienze ludiche come strumento di divulgazione o educazione per quanto riguarda le competenze e le conoscenze STEM – l’Istituto Nazionale di Fisica Nucelare (INFN)e l’Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale di Trieste. Si terrà, inoltre,il primo convegno scientifico dedicato al rapporto tra gioco e storia,Play History 2023,realizzato in collaborazione con l’Associazione Italiana di Public History(AIPH), ilCentro interuniversitario Game Science Research Centere l’Università di Genova. Un ciclo di incontri che si svolgeranno in 3 giornate organizzate in maniera tematica che daranno voce a esperti di didattica ludica, public historian, game designer e storici. Attraverso conferenze e laboratori si cercherà di approfondire l’utilizzo deigiochi come strumenti di divulgazione storica e comeformedidatticheinnovativeche prevedono l’insegnamento della storia a partire dagiochi di ambientazione storica. «In tempi in cui tutto si fa online i board game offrono uno stimolo in più a incontrarsi di persona, ad aggregarsi; ma soprattutto stimolano la fantasia, la creatività e riducono lo stress e l’impulsività poiché, prima di ogni mossa, è richiesta un’attenta riflessione sulle proprie azioni – spiegaAndrea Ligabue, ludologo, game designer e direttore artistico di Play- oltre che lo sviluppo importantissimo di alcune funzionalità cognitive visto che, a essere letteralmente chiamate in gioco sono skills come memoria, problem-solving, senso critico, ma anche la capacità di dialogo, di ascolto e di comprensione. Non ultimo, nei più piccoli sono un ottimo modo per sviluppare il cosiddetto senso civico, istruendoli al fatto che, nel gioco, così come nel mondo reale, ci sono regole da rispettare, cose che si possono fare e altre che invece sono vietate. Senza contare che solo con la collaborazione e cooperazione si può realmente giungere al proprio obiettivo, che in questo caso è vincere la partita».