Usa: perché i giornali ritirano il fumetto Dilbert

Negli Usa, centinaia di giornali hanno deciso dinon pubblicare più la famosa striscia di fumetti Dilbert, dopo che il suo creatore Scott Adams ha esternato alcune frasi razziste durante una diretta YouTube. Secondo quanto riportato daCnn Business, i fatti risalgono a fine febbraio, quando il vignettista statunitense ha commentato sul proprio canaleReal Coffee with Scott Adamsunsondaggiodella società conservatriceRasmussen Reports, secondo cui il 53% degli afroamericani si troverebbe d’accordo con la frase “Va bene essere bianchi”. Adams, che si è sempre proclamato grande sostenitore della politica diTrumpcondividendone le posizioni radicali, ha ripreso le parole dell’indagine e ha così commentato: «Se quasi la metà degli intervistati non è d’accordo con i bianchi, secondo questo sondaggio, non secondo me, allora sono degli odiatori- per poi proseguire – Non voglio avere niente a che fare con loro. E direi che, in base al modo in cui stanno andando le cose, il miglior consiglio che posso dare ai bianchi è di allontanarsi dai neri». Parole che non sono passate inosservate e che hanno provocato fin da subito un’onda diindignazione generale, nonostante per l’Anti-Defamation League, Ong che si occupa di diritti civili e umani, la frase incriminata giri sui canali suprematisti già da parecchi anni come troll. Ad ogni modo le reazioni da parte dei giornali dove il lavoro diDilbertveniva quotidianamente pubblicato non sono tardate ad arrivare.Chris Quinn, direttore diThe Plain Dealer, ha comunicato ai suoi lettoriche ilfumettonon sarebbe stato più disponibile nelle pagine del giornalea causa delle parole razziste del suo creatore, aggiungendo di non voler essere un sostegno economico per coloro che sposano il razzismo. Gannett, editore diUsa Today, si è espresso sulla vicenda con una tweet, spiegando come lacancellazione del fumetto sia in linea con il proprio obiettivo di mirare all’inclusionee allo sforzo di mantenere un ambiente rispettoso ed equo per le diverse comunità a livello nazionale, mentre ilWashington Postche ha affermato di aver ritirato definitivamente il fumetto dal giornale. Malgrado Adams abbia tentato di difendersi sul proprio canaleTwitterdichiarando che «stava solo dando consigli per evitare la discriminazione e l’odio»e che la presa di posizione di molti quotidiani dimostri quanto negli Stati Uniti la libertà di stampa rappresenti un’utopia, dopo giorni di silenzio anche laAndrews McMeel Universal,società di distribuzione della vignetta satirica, ha comunicato, attraverso le parole del PresidenteHugh Andrewse dell’amministratore delegatoAndy Sareyan, di averinterrotto qualsiasi rapporto con ilvignettista, affermando di non sostenere alcun commento radicato nella discriminazione e nell’odio.