Apple torna nel mirino della Commissione Ue

 

Appleancora nel mirino dellaCommissione Europea. Bruxelles ha infatticomunicatoall’azienda diCupertinodi aver avviato una indagine per aver infranto lalegge sulla concorrenzaabusando della sua posizione dominante nel mercato deipagamentimobile, limitando l’accesso dei competitor alla tecnologiacontactless. «Abbiamo indicazioni cheAppleabbia limitato l’accesso di terze parti alla tecnologia chiave necessaria per sviluppare soluzioni rivali di portafoglio mobile sui suoidispositivi», ha dichiarato la commissaria europea per la concorrenzaMargrethe Vestager. In Europa la maggior parte dei pagamenti nei negozi fisici effettuati con un telefono cellulare si basa su una tecnologia wireless chiamataNear-Field Communication(Nfc). Questa funzionalità consente la comunicazione tra il telefono cellulare di un cliente e il terminale di pagamento del negozio, secondo la modalità “tap and go”, “tocca e vai”. Il comunicato diffuso daBruxellesinforma che Apple «ha rifiutato ad altri diaccedere all’Nfcsui suoi dispositivi», impedendo agli sviluppatori di app di portafogli mobili di accedere all’hardware e al software necessari a vantaggio della propria soluzioneApple Pay. Stando a quanto riferito dalla Commissione, la società avrebbe dichiarato che non può fornire l’accesso all’Nfc per motivi disicurezza. Tuttavia «la nostra indagine fino a oggi non ha rivelato alcuna prova che indichi un rischio così elevato» fanno sapere da Bruxelles. «Al contrario, le prove nel nostro fascicolo indicano chela condotta diApplenon può essere giustificata da problemi di sicurezza». DaCupertino hanno replicato che «Apple Pay è solo una delle tante opzioni a disposizione deiconsumatori europeiper effettuare pagamenti e ha garantito un accesso equo all’Nfc definendo gli standard guida del settore in materia diprivacy». E assicurano: «Continueremo a collaborare con la Commissione per garantire che i consumatori europei abbiano accesso all’opzione di pagamento di loro scelta in un ambiente sicuro». Questione annosa, tanto che la stessaCommissione Uesottolinea come il caso vada avanti «da quandoApple Payè stata lanciata per la prima volta nel 2015». E conclude: «Questa condotta potrebbe aver distorto laconcorrenzasul mercato dei portafogli mobili in Europa, impedendo l’emergere di una concorrenza nuova e innovativa che avrebbe potuto sfidare Apple». L’indagine avrà un effetto anche sulla futura applicazione delDigital Markets Act, un pacchetto di misure adottate dall’Unione europea perdisciplinare la concorrenza digitale. Insieme alDigital Service Actsulla regolamentazione dei contenuti illegali approvato il 22 aprile, questa legge rappresenta il più importante tentativo compiuto dalla nostra democrazia perarginare le Big Techdentro i confini delloStato di diritto. Intanto, se le accuse della Commissione europea venissero confermate, Apple potrebbe essere costretta a pagare unamultacorrispondente a un valore massimo del10% del fatturato globaledell’azienda.