Annusare le lacrime delle donne riduce l’aggressività negli uomini

 

C’è chi lo fa ogni giorno e chi di rado; chi si vergogna o preferisce ricacciare tutto dentro e chi, invece, non vuole nascondere le proprie emozioni. C’è chi lo fa quando è triste, per un lutto per esempio, o per la perdita di un’amicizia, di un amore, di un’opportunità; c’è chi lo fa per rimpianto e chi, invece, quando èfelice. Qualsiasi sia il motivo o il momento,piangere fa bene: allenta l’ansia, lo stress e alleggerisce la mente, svuotandola (anche solo per un momento) dai pensieri che la affollano e ci rendono tesi. Quante volte, dopo un bel pianto liberatorio, ci siamo sentiti meglio? E poi, fa bene anche alla nostrasalute. Gli psicologi parlano direpressive coping(ovvero il tenersi tutto dentro, non esternando le proprie emozioni tristi) e, a quanto pare, questa brutta abitudine potrebbe indebolire il nostro sistema, portare a malattie cardiovascolari e all’ipertensione, oltre che ovviamente a un peggioramento del benessere mentale. Spostando lo sguardo “sull’altro”, ovvero su chiguarda una persona piangere,è comune che in questi casi si provi compassione, tristezza, che si condivida il dolore con quella persona e che il nostro livello diaggressivitàsi anestetizzi, almeno in parte. In molti casi questo avviene quando gliuominientrano in contatto con il pianto femminile. È stato scoperto cheodorare le lacrime delle donne(che, in realtà, sono inodori)riduce l’aggressività maschilepiù del 40%; ricerche passate avevano già scoperto che il pianto femminile fa calare i livelli di testosterone negli uomini, ma non erano state chiarite le conseguenze comportamentali di questo calo. Lo studio, che è statopubblicato sulla rivista scientificaPlos Biology,ha coinvolto31 uomini. Per prima cosa, sono state raccolte lelacrime di un gruppo di donneche guardavano film malinconici e fatteannusareai partecipanti maschi, ma non a tutti (alcuni hanno odorato soluzioni saline, sempre inodori). Successivamente, agli uomini è stato chiesto di giocare avideogame progettati per generare rabbiae aggressività nell’utente (per esempio, facendo perdere di proposito punti al giocatore). Da una parte, ilcomportamento aggressivo-vendicativodegli uomini che avevano odorato le lacrime della donne è diminuito del43,7%; dall’altra, i ricercatori hanno rilevato uncalo dell’attività cerebrale nelle regioni legate all’aggressivitàdopo l’esposizione alle lacrime delle donne. «Un calo del 44% non è qualcosa che si vede di solito in laboratorio -ha dichiarato Shani Agron, membro del team di ricerca, aNewsweek- È stato anche sorprendente scoprire che alcuni recettori del sistema olfattivo sono in grado di reagire alle lacrime nonostante non abbiano odore». «Abbiamo testato l’effetto dellelacrimesugli uomini perché volevamo iniziare dove potevamo avere più chances di vedere un effetto. Sapevamo che odorare le lacrime abbassa il testosterone – ha aggiunto – Tuttavia ora dobbiamo replicare (l’esperimento,ndr) nelle donne per avere un quadro più completo». Come ha spiegato lo stesso Agron in un comunicato stampa, quando il team ha cercato donatori e donatrici di lacrime si sonocandidate soprattutto donne,perché “per loro èsocialmente più accettabile piangere”. Tuttavia, questi risultati non sono da considerarsi certi; secondo Minna Lyons, psicologa allaLiverpool John Moores University,nonostante il calo dell’aggressività abbia raggiunto percentuali «notevoli», è necessariocondurre altri esperimenti,sempre analizzando il comportamento umano, prima di trarre conclusioni definitive. Anche ilcontesto, infatti, potrebbe ribaltare la situazione. «Lelacrime di una vittima di violenza domestica potrebbero contribuire poco a ridurre l’aggressivitàdell’abusatore – ha affermato Lyons – Perché la segnalazione chimica non funziona in questi casi?».

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